di Roberta Placida
AVEZZANO – Che sia bionda, rossa o scura, alla spina o in bottiglia, la birra è gradita sempre, in ogni stagione, figuriamoci in estate. La birra non è una semplice bevanda: è una filosofia. Dietro all’invito “andiamoci a fare una birra”si celano amicizia, desiderio di stare in compagnia e una buona dose di allegria.
L’uomo, tutto questo, lo ha capito da gran tempo, infatti l’origine della birra risale a 5000 anni fa: reperti trovati in Asia darebbero la prova scientifica della sua produzione da parte dei Sumeri. Una tavoletta assira di 500 anni dopo nomina esplicitamente addirittura il mestiere del birraio. Pare che fossero addirittura venti le qualità di birra disponibili sul mercato di Babilonia. La birra aveva anche un significato religioso e rituale, infatti, era bevuta durante i funerali per celebrare le virtù del defunto e veniva offerta alla divinità per garantire un tranquillo riposo al trapassato. Altra tradizione è che la dea della vita Ishtar, divinità di primissimo piano nel pantheon assiro-babilonese, traesse la sua potenza proprio dalla birra.
Anche gli Egiziani bevevano birra: addirittura fin dall’infanzia. Essa era considerata, infatti, un ottimo alimento e medicina.
Presso l’antica Grecia, il consumo della bevanda al malto era associato alle feste in onore di Demetra e delle messi: aveva, quindi, un carattere sacro e rituale.
In Italia, gli Etruschi “insegnarono” ai Romani la bontà della birra, tanto che essi ne divennero accaniti consumatori. Agricola, governatore di Britannia, al suo ritorno a Roma abbia aprì il primo “pub” della nostra Penisola.
Da 5000 anni fa, ad oggi, la birra ancora è protagonista delle nostre tavole, delle nostre feste e tradizioni. In quest’ottica a Cese, per rinnovare e conservare quello spirito di festa che tiene vivi i piccoli borghi e la loro voglia di condividere, sabato 28 luglio presso il complesso ricreativo della pro loco di Cese (Via Cattaneo 2), con apertura stand alle 20, avrà inizio la Festa della birra che, da oltre 30 anni, è l’evento di apertura dell’estate cesense.
A questo aspetto di conservazione della memoria storica, in un clima di armonica allegria, si sono aggiunte, in tempi recenti, la voglia della giovane Pro Loco di rinnovare l’intrattenimento musicale, e una maggiore ricercatezza ed impronta locale nella selezione birraia.
Dopo il successo del 2017, dunque, quest’anno a Cese si rinnoverà l’interessante formula a metà strada tra la classica sagra locale e la festa-spettacolo musicale. Sul palco, dopo il dj set di apertura di “Yakuza”, saliranno “Giancane” e lo storico gruppo romano dei “Radici nel cemento”. Dal punto di vista culinario, invece, la faranno ancora da padrone le tipicità abruzzesi (arrosticini, salsiccia nostrana e porchetta in primis), con un’attenzione ancor più marcate alle eccellenze regionali e marsicane nella selezione delle birre artigianali. Accanto all’immancabile marchio Peroni, infatti, saranno presenti le produzioni del Birrificio Anbra (special red e ipa), del Birrificio Opperbacco (piperita e 4 punto7), di Birra del borgo (ReAle) e del giovane birrificio Fermento marso (cask ale).
Un’occasione unica per divertirsi, degustare e scoprire o riscoprire sonorità molti originali. Giancane, ex front-man de “Il muro del canto”, presenterà il nuovo album “Ansia e Disagio”, tra cantautorato folk, western metropolitano e rime ironiche. I “Radici nel cemento”, poi, animeranno il palco con il loro stile reggae-dub-ska-rocksteady e l’ultimo album “Fuego y Corazón”, frutto di un processo creativo durato tre anni. Il pre-show e l’after-show saranno invece affidati a dj Yakuza, tra indie, rock e punk.
E se è vero che, come diceva Shakespeare, “una pinta di birra è un pasto da re” sabato prossimo Cese si trasformerà per tutti in una grande reggia.