di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Iniziamo col dire che se stanotte non c’è stata una strage, e se questa non è una domenica di lutto, è solo grazie a nostro Signore e al lavoro di Vigili del Fuoco, Polizia Stradale e 118. L’autostrada A24, allo svincolo di Torano, dove si arriva alla biforcazione per L’Aquila, Pescara o Roma, poteva tramutarsi in una tomba per almeno tre persone. Invece tutto si è risolto con tre feriti, uno grave ma non in pericolo di vita, e due leggeri, tutti ricoverati all’ospedale dell’Aquila.
I fatti. Poco dopo la mezzanotte di ieri, nella zona di Torano, come detto, un’auto ha centrato in pieno un grosso cervo che era riuscito ad entrare in autostrada saltando dalle montagne circostanti. Un evento non troppo raro visto che, sulla vicina statale, non è difficile avere incontri del genere.
Ma la statale è la statale. L’autostrada è un’altra cosa. Ma andiamo avanti.
In prossimità dello svincolo di Torano, quindi, in direzione di marcia verso Roma, nel giro di pochi istanti si è innescato un incidente, subito dopo l’investimento del grosso animale, che ha visto coinvolte quattro autovetture. L’auto che ha investito il cervo, dopo l’impatto, è andata fuori strada finendo la sua corsa oltre il paracarri. Le vetture che sopraggiungevano subito dopo hanno cercato di fermarsi ma, colte di sorpresa, a loro volta hanno sbandato e si sono urtate con una certa violenza.
Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polstrada, che hanno dovuto regolare il traffico per consentire i soccorsi, la rimozione della carcassa dell’animale morto sul colpo e la ripulitura della sede stradale; i Vigili del Fuoco di L’Aquila e di Avezzano, che hanno estratto gli occupanti dagli abitacoli e messo in sicurezza l’area; il 118, con le ambulanze ed il personale medico e paramedico, che ha preso in carico gli infortunati poi trasportati presso l’ospedale dell’Aquila. Nessuno è in pericolo di vita, un ferito, come detto, è grave mentre gli altri due sono considerati feriti leggeri.
Se non fossimo il giornale che siamo ci fermeremo qui, la cronaca, le foto e fine della giornata. Invece siamo il giornale che siamo e vogliamo andare oltre.Dobbiamo andare oltre.
Questo incidente è la testimonianza concreta di un fatto. Il gestore delle Autostrade dei Parchi sembra avere una grande abilità e velocità nell’aumentare annualmente i pedaggi, divenuti ormai insostenibili, ma pare avere difficoltà insormontabili per quanto riguarda il settore investimenti. Investimenti sulla manutenzione, investimenti sulla segnaletica, investimenti sulla tecnologia, investimenti sull’innovazione ma soprattutto investimenti sulla Sicurezza, lo scriviamo con la maiuscola in modo che possa essere più leggibile ed intellegibile. Il gestore deve cominciare a capire che “gestire” una concessione pubblica non è solo prendere ma è anche mantenere, innovare, migliorare.
Il Ministero dei Trasporti farebbe molto bene a dare massimo ascolto al Comitato dei Sindaci che chiede l’azzeramento dell’ultimo aumento dei pedaggi e una riforma sulla gestione delle concessioni. Farebbe anche molto bene, però, ad inviare subito degli ispettori, tecnici esperti, che possano valutare lo stato di queste due autostrade. E il Ministero dei Trasporti farebbe altrettanto bene a convocare Ferrovie dello Stato e il privato “Italo”, per vedere con loro di migliorare e rendere moderna la linea ferroviaria da fine ‘800 che attraversa l’Abruzzo dal Tirreno all’Adriatico. Non è credibile che ci siano impedimenti orografici. Se si sono fatti i trafori del Frejùs, del Monte Bianco e del Gran Sasso, si potrà trovare anche una terza via per la ferrovia Pescara-Roma che faccia da concorrente al trasporto su gomma di merci e persone. E allora, oltre a confermare il sostegno e la condivisione piena di questo giornale al Comitato dei Sindaci di Lazio e Abruzzo, giriamo questo appello al Ministero dei Trasporti, e al suo titolare Danilo Toninelli, affinché si intervenga e si eviti di dover sempre ricorrere alla buona sorte.