di Germanico Patrelli
AVEZZANO – Si aprono le danze con i lavori per la pista ciclabile in centro. Da lunedì 23 luglio, infatti, partirà il cantiere. Si è alzata subito la protesta del Comitato Centro Città che non intende mollare il colpo dopo le solite comunicazioni di questa amministrazione. Il sindaco approva la delibera in maggio ma ne dà notizia ai commercianti solo in giugno con un summit-beffa in Comune, dal sapore di Ventennio, dove lascia intendere “lex imperat non docet”, cioè in buona sostanza voi dite ciò che volete, tanto lo faccio lo stesso. Insomma i ciclisti avranno una corsia riservata.

Intanto si solleva la polemica dai social dove addirittura volano insulti dal Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus rivolti ai commercianti dati per “Trogloditi” e al Comitato stesso per aver, tra intimidazioni, finte raccolte firme e pressioni sui politici per far restare tutto fermo, bloccare l’economia, vitalità e futuro di una città. Affermazioni definite “deliranti” dai commercianti e che il Comitato Centro Città farà valere i propri diritti tramite querela per diffamazione.
Allo stesso tempo la comunicazione che per il periodo dei lavori la viabilità della città avrà un cambiamento significativo. Sarà infatti istituito il divieto di sosta con rimozione in alcune zone delle aree interessate dal cantiere come: piazza Matteotti, Corso della Libertà, via Marconi, via Marruvio, via Benedetto Croce, piazza della Repubblica, piazza Torlonia e via Roma, tutto questo perché sarà necessario occupare una parte della carreggiata che sarà segnalata 48 ore prima.
Inoltre sarà vietato il passaggio pedonale nelle parti di marciapiede dove verranno fatti i lavori, fatta eccezione di via Cesare Battisti nel tratto di strada dal civico 36 all’ incrocio con via Marconi.
Il percorso, come riportato in foto, coinvolgerà una vasta zona del centro. Stando ad alcuni precedenti in altre città, la commissione di vigilanza su locali di pubblico spettacolo, composta da membri della Questura, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e della Prefettura, ha evidenziato che il cordolo può costituire un pericolo perché è costituito da una struttura di cemento. Inoltre, il cordolo non consentirebbe un semplice afflusso e deflusso nel corso delle manifestazioni; che sia il caso anche qui di interrogare gli organi competenti?
Tornano anche gli interrogativi sull’isola pedonale, questione che inasprisce ancora di più gli animi, abbinata alla pista ciclabile. I commercianti dichiarano di non essere contro l’emancipazione di una città, ma ritengono che un cambiamento cosi radicale si sarebbe dovuto affrontare con le dovute precauzioni, progettuali e organizzative, insomma uno studio di fattibilità, che ad oggi non ci risulta se non con puri dati statistici, e non con decisioni già prese senza ascoltare associazioni e cittadini.
Disegnare una pista ciclabile sulla pianta della città e su una serie di strade senza calarla nella realtà e senza cercare un confronto serio e aperto a ogni contributo, lasciando stare per una volta il famigerato “fidatevi di me!”, senza la giusta pianificazione urbanistica e solo perché ci sono i fondi europei, non sempre risulta essere una soluzione ottimale. Si blocca il progresso quando si vuole fare qualcosa a tutti i costi. Riteniamo che la pianificazione urbana sia il primo passo da fare, la pista ciclabile è una condizione necessaria ma non sufficiente per avere una città moderna, questa è la sola ed unica realtà che la nostra amministrazione non vede. Anzi, diciamola tutta, non vuole vedere.