di Roberta Placida
AVEZZANO – Giovani e poesia, due grandezze apparentemente incommensurabili e due entità incompatibili. Nel mondo ipertecnologico, nel mondo in cui leggere non “fa figo”, nel mondo della velocità e del “tutto e subito”, la poesia, certamente, con la sua carica di introspezione, riflessione e meditazione sembra straniera e non trovare accoglienza. La poesia ha bisogno di tempo per essere gustata e assimilata, ma, soprattutto per venire alla luce, quasi un parto difficile. È uno scavo interiore profondo e doloroso che richiede pazienza e… tempo. Ma questo mondo sembra sempre non averne. Ma ad Avezzano, c’è un ragazzo, 18 anni appena compiuti, studente del Liceo Scientifico, che con la poesia non solo si diletta, ma partecipa a concorsi e vince anche premi e di risonanza nazionale. Stiamo parlando di Andrea Baiocco, musicista, attore, poeta e, tra l’altro, studente modello. Una vera perla della nostra città. Ha partecipato alla quarta edizione del Premio Letterario “Fabrizio De André”, nella sezione “Poesia”, categoria “Studenti”, classificandosi al terzo posto a livello nazionale. La cerimonia di premiazione si è tenuta domenica 8 luglio nella pittoresca Pietracatella (CB). Tema dell’edizione era il conflittuale rapporto tra la concretezza della realtà e la forza dei sogni e delle emozioni, tematica molto cara ai giovani, soprattutto dei nostri tempi.
«Sono davvero onorato di essere stato premiato dalla giuria di un concorso di rilevanza nazionale. dice Andrea – La poesia con cui ho partecipato, “Strascico”, ha un grandissimo valore per me. Credo che riesca ad emanare quel latente senso di apatia che oggi serpeggia tra noi ragazzi, e a comunicare quale sia il rischio che corriamo buttandoci alle spalle i nostri sogni: quello di adeguarsi ad un’esistenza grigia, confezionata, stabilita dalle convenzioni sociali».
Pubblichiamo di seguito la poesia. La redazione di Marsicaweb si congratula con Andrea e gli augura di continuare a seguire con entusiasmo i propri sogni, senza mai gettare la… penna!
Strascico
Vaghiamo, senz’anima,
sospinti da effimere
ed imperiose sferzate di vento;
ed un logoro strascico
di sogni e di idee,
vittime d’aborto,
ci segue mesto, ma fedele.
A volte lo strascico
si impregna delle suadenti
e salmastre acque dell’oblio:
e noi vaghiamo, senz’anima,
con il cuore esangue cinto
da catene di contingenza,
imperturbabile aguzzina,
e trafitto da algidi pugnali
venefici di vigliaccheria.
Per Icaro un’ebbra libertà
valse ben una fatale picchiata;
eppure vaghiamo, senz’anima,
tendendo vani agguati
a scopi di terza mano.
Andrea Baiocco