AVEZZANO – Facoltà di giurisprudenza, accesissimo botta e risposta fra l’ex Sindaco di Avezzano e capo dell’opposizione in Consiglio, Gianni Di Pangrazio, e l’ex candidato sindaco civico, ora esponente di Noi Con Salvini, Leonardo Casciere. Posizioni inconciliabili, ovviamente, ma sulle quali invitiamo i nostri lettori a fare una operazione. Procuratevi i provvedimenti di cui si parla, leggeteli, se qualcosa è oscuro chiedete spiegazione, come cittadini ne avete tutto il diritto, e poi, una volta che avrete chiara la questione giudicate apertamente e liberamente. A seguire lo scambio fra l’ex Sindaco di Avezzano, Di Pangrazio, e l’assessore Casciere.
GIOVANNI DI PANGRAZIO: «Un’università ha bisogno di aule per la didattica, di una sede prestigiosa e di includere corsi di laurea che siano aderenti alla realtà del territorio, così da permettere alle forze giovani di restare nella Marsica. Non solo, un’università attrattiva vuol dire richiamare centinaia di giovani da altre zone: un propulsore formidabile per l’economia, dalle locazioni ai servizi. Questo è un investimento sul futuro. Andava fatto e io, con la mia amministrazione, lo avevo fatto, perseguendo con tutti i mezzi il ritorno del palazzo Torlonia nella disponibilità del Comune di Avezzano, insieme all’ottenimento dei fondi del Masterplan necessari a realizzare i lavori per la valorizzazione dell’area, nonché il progetto che avrebbe portato Avezzano ad essere il quinto polo universitario d’Abruzzo. Ma oggi che sono arrivati i fondi del Masterplan richiesti, il palazzo Torlonia, che era a costo zero per l’Ente cittadino, è stato restituito al mittente da De Angelis, dopo che ha tentato con protervia di farne la sede e il deposito per la polizia locale, e ora da politico miope qual è va cercando di piazzare qua e là le aule dell’università, addirittura minacciandone a fasi alterne la cancellazione, quando altrove, proprio perché non è più possibile aprire nuove sedi, chi le ha se le tiene strette e le valorizza. Nel frattempo, impegna risorse dei cittadini per sistemare il castello Orsini ceduto agli amici dell’università privata, forse un impegno elettorale per cui dispone l’uso a un privato, e a costo irrisorio, di un bene pubblico simbolo della Città – constata amaramente e con perplessità Giovanni Di Pangrazio -. L’obiettivo di queste battaglie condotte per il Masterplan e la disponibilità del palazzo Torlonia era la realizzazione di un Campus universitario che integrasse non solo Giurisprudenza, ma anche Agraria, con tutte le specializzazioni connesse al settore agro-alimentare, che per la nostra terra significa sviluppo e futuro. Siamo ormai abituati ai comportamenti a dire poco sconcertanti e sprezzanti, nei confronti dei cittadini come del prefetto, da parte del sindaco De Angelis, sempre più distante dalla Città, verso la quale indirizza solo costose campagne di propaganda sul nulla, ma un consiglio questa opposizione lo dà volentieri: continui a restare sulla via tracciata dalla mia amministrazione, come sta facendo per le scuole, di cui oggi arrivano a maturazione gli altri progetti messi in cantiere dal mio Governo, che ha dato ad Avezzano un patrimonio di edilizia scolastica diventato modello premiato in Italia, o anche come sta facendo con i fondi Masterplan, o per gli eventi da me istituzionalizzati che sono un fiore all’occhiello per la Città, come il “Circuito d’Avezzano”. Diversamente, i risultati della sua gestione sono quelli che balzano all’occhio già solo facendo un giro in città, dal centro alla periferia. Una conduzione della cosa pubblica disastrosa e ormai evidente agli occhi dei cittadini che, a parte gli “Amici” impegnati in questo o quello, sempre a spese della Città, non possono che sentirsene desolati. L’unica speranza – conclude l’ex Sindaco – è che si possano limitare i danni, già ingenti. Su questo vigileremo e svolgeremo la nostra funzione, a disposizione dei cittadini per ogni azione a tutela di Avezzano».
LEONARDO CASCIERE: «Appare quanto mai surreale che a lamentare lo stato di totale abbandono in cui versa ormai da anni la sede avezzanese dell’università di Teramo sia proprio il consigliere Gianni Di Pangrazio, che durante il suo mandato da sindaco non ha fatto assolutamente nulla, non solo per rilanciarla, ma almeno per evitare la mortificazione dell’istituzione universitaria, allocata provvisoriamente, si fa per dire, in pochi spazi raggiungibili dall’uscita di sicurezza del liceo classico. Una situazione che ha provocato intollerabili disagi agli studenti, determinando un crollo drastico degli iscritti, a cui lui non ha saputo o voluto porre argine. Adesso scopriamo che l’ex sindaco aveva puntato tutto sui fondi del Masterplan, ritenendosi pertanto esonerato dall’assumere altre iniziative, limitandosi ad attendere finanziamenti futuri e assistendo passivamente alla neanche tanto lenta agonia della sede distaccata, privata di una collocazione adeguata, mai rimpiazzata dopo la positiva esperienza di via Napoli. Se la questione università è tornata di attualità, a onor di verità, lo si deve a questa amministrazione comunale che, a differenza della precedente, non ha volto altrove lo sguardo. Nei giorni scorsi ci siamo confrontati – scrive Casciere – , per la prima volta concretamente, con il Rettore di Teramo, il professor Dino Mastrocola, e stiamo valutando insieme la fattibilità e la sostenibilità economica di arricchire l’offerta formativa con corsi di studi che abbiano attinenza con le vocazioni del nostro territorio (come l’agroalimentare), ma che hanno bisogno di sedi dignitose e soprattutto dotate di laboratori. Attorno a queste ipotesi di lavoro abbiamo coinvolto anche l’on. Gaetano Quagliarello, docente ordinario in prestigiose università italiane, che si è messo immediatamente a disposizione, e gli studenti stessi che, negli anni scorsi, sono stati letteralmente portati in giro. Che Di Pangrazio cerchi maldestramente di mistificare la realtà dei fatti e di risalire in cattedra, francamente, fa un po’ sorridere, vista la bocciatura che gli elettori gli hanno riservato e che avrebbe dovuto suggerirgli in questo lungo anno di ritagliarsi un profilo meno tribunizio e più sobrio. – Avv. Leonardo Casciere, assessore comunale all’Università».
CONTROREPLICA DI PANGRAZIO: «Spiace dover constatare lo stato di confusione che sulla questione facoltà di giurisprudenza guida l’assessore Casciere. Egli dimentica – replica il capo dell’opposizione in Consiglio comunale Gianni di Pangrazio – che la facoltà di giurisprudenza arrivò ad Avezzano con la convenzione stipulata con la giunta dell’allora sindaco Antonio Floris. Una convenzione che costava agli avezzanesi 1,5, milioni di euro e che portò la sede nell’ex scuola media di via Napoli da dove iniziarono tutti i pellegrinaggi successivi. Floris che è esponente di rilievo di questa maggioranza che sostiene l’Amministrazione De Angelis. Casciere e De Angelis hanno anche subito provveduto a sistemare la privata Unipegaso nel Castello Orsini, consentendo addirittura al rappresentante di questa università, Armando Floris, di apporre una targa in bronzo all’ingresso del monumento certificandone così la propria sede ufficiale ad Avezzano. Un atto, questo, che ha infastidito ed irritato tutta la cittadinanza. L’assessore Casciere deve ricordare anche – dice Di Pangrazio – che fu la mia giunta a ridurre a un terzo la spesa a carico dei cittadini per la convenzione, che inserì nel Masterplan la dislocazione definitiva dell’Università di Teramo nel Palazzo Torlonia, che invece questa giunta ed egli stesso volevano ridurre a casermone per la Polizia Locale, gettando le basi per un polo universitario di Avezzano e della Marsica. Casciere dimentica anche quel che diceva sull’Università colui che un anno fa era definito, da egli stesso e con dispregio, “il candidato di via Mazzini” che aveva padroni e padrini dentro e fuori Marsica se non addirittura fuori Abruzzo. E che fine ha fatto il Casciere senza padroni e senza padrini? Forse si è perso nella doppia giravolta che lo ha portato dall’opposizione in maggioranza e addirittura da feroce avversario ad… avvocato difensore di De Angelis? A Casciere – conclude Di Pangrazio – consigliamo di rileggere bene le carte, come è abituato a fare nella sua professione, forse la sua arringa arriverà a conclusioni diverse e soprattutto si renderà conto di aver affilato una bella teoria di… imprecisioni».
Noi due notazioni ce le consentiamo. La prima riguarda il cambio del DeAngelispensiero. In campagna elettorale De Angelis disse che l’università doveva essere rivista con un abbassamento di costi, ma con un potenziamento dell’offerta formativa e dei servizi per renderla più attrattiva. Ora, invece, parla apertamente di un peso e ha chiaramente scelto i privati.
La seconda, invece, riguarda proprio il DeAngelisindaco. Ci chiediamo, perché se si pone una domanda, un interrogativo, una polemica a lui direttamente, per suo conto risponde quello o quell’altro assessore o consigliere? Ricordiamo che una delle critiche avanzate a Di Pangrazio prima e durante la campagna elettorale da parte di De Angelis, fu proprio quella di far rispondere alle domande a lui poste l’allora vice sindaco Boccia e spesso l’assessore Verdecchia. Si chiedeva se fosse sotto tutela da parte della giunta. Domanda che ora giriamo a lui. Perché a Di Pangrazio risponde Casciere se l’interpellato è il Sindaco? E speriamo che non risponda Lino Cipolloni.
P.L.P.