AVEZZANO – Farmacia comunale di Avezzano, altri sei mesi di proroga alla gestione dell’Afm dell’Aquila. Ovviamente a pagamento. Altri 25.000 euro degli avezzanesi che andranno nelle case comunali del capoluogo di regione.
Per comprendere bene di che parliamo, però, dobbiamo ricostruire tutti i passaggi. La storia della farmacia comunale inizia fra il 2005 e il 2008 quando la giunta Floris decise di aumentare il numero delle farmacie sul territorio fino a 10 e di esercitare la prelazione sul 50% dei nuovi posti, quindi su una, e in particolar modo sulla n. 9. Farmacia che poi fu creata, posizionata nella zona di San Pio X, come tutti sanno e affidata alla gestione dell’Afm dell’Aquila. Tutti ricordano anche la cerimonia di inaugurazione con l’allora Sindaco Floris e il collega aquilano dell’epoca, Cialente.
Il problema postosi successivamente fu che l’Afm non pagò mai al Comune di Avezzano i 25.000 euro previsti dalla convenzione, sostenendo che la gestione della farmacia fosse costantemente in perdita, tanto che l’Amministrazione avezzanese fu costretta ad avviare un contenzioso.
Contenzioso chiusosi sotto la gestione Di Pangrazio con una transazione che prevedeva, fra l’altro, la messa in vendita della farmacia comunale da parte del Comune di Avezzano e la gestione, per ulteriori 12 mesi, da parte dell’Afm fino alla vendita. L’Amministrazione Di Pangrazio dette l’incarico di valutare la licenza e, dopo qualche mese, ci fu la risposta del perito che valutò una somma che si aggira sul milione e duecentomila euro.
Di lì a poco, però, ci fu la tornata elettorale che non permise di andare avanti nella vendita a causa del cambio di guardia alla guida dell’Amministrazione comunale. La proroga di Di Pangrazio, con 20.000 euro concessi all’Afm, sarebbe scaduta a giugno 2017, ma la nuova amministrazione, ovviamente, non avrebbe potuto ottemperare e, quindi, si fece una nuova proroga di sei mesi fino a dicembre 2017, sempre per 20.000 euro.
A quel punto ci sarebbe stato tutto il tempo di deliberare la vendita e fare il bando ma, purtroppo, tutto è stato fatto dopo. Ovvero la delibera di giunta della vendita è stata fatta a febbraio 2018, il sindaco era occupato fra anatre e canguri, e l’approvazione in Consiglio, fra astensioni e voti contrari, il 21 maggio scorso. Nel frattempo, però, la proroga è giunta nuovamente a termine e, onde evitare problemi, la giunta di Avezzano ha dovuto mettere su una nuova proroga, per altri sei mesi, fino a dicembre 2018, e pagare all’Afm dell’Aquila altri 25.000 euro. Insomma, da creditori a dover pagare il debitore e tutto a carico dei cittadini.
Costi a parte, ma è possibile pensare che una farmacia possa avere solo passività come afferma l’Afm? E magari, spostandola in una zona più servita di quel quartiere dove è più facile parcheggiare, come recita la delibera di vendita, non si sarebbe potuta evitare sia la proroga che la vendita e migliorare le condizioni di convenzione? Qualcuno ci risponda se questo è o non è interesse dei cittadini. Secondo noi si, e lo si deve fare puntualmente e rigorosamente.
P.L.P.