di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Annalisa Cipollone dovrà attendere la fine di luglio, probabilmente ferragosto, prima di entrare, forse, in Consiglio comunale.
Due ore di disquisizione sul diritto amministrativo sono servite per dire che Presidente del Consiglio e Segretario Comunale debbono prendere atto di un errore nella surroga Paciotti-Cipollone, invitandoli ad adempiere come indicato dal Prefetto. La maggioranza, però, ha ribadito la sua linea e, cioè, quella di attendere la decisione del Tar, cui teoricamente si potrà persino opporre un nuovo ricorso al Consiglio di Stato. Il tutto, come è stato più volte ricordato dall’opposizione in aula, esponendo l’Amministrazione a pesanti sanzioni.
L’opposizione, che aveva raccolto le firme per convocare l’attuale Consiglio per decidere sul caso Cipollone-Paciotti, porterà i documenti al Prefetto evidenziando la persistente decisione dell’Amministrazione comunale a non procedere alla surroga di Paciotti con Annalisa Cipollone, sperando in una decisione prima del 25 luglio data dell’udienza decisiva davanti al Tar Abruzzo.
Non riporteremo il racconto minuzioso degli interventi, ma andremo subito al nocciolo della questione.
La discussione si è incentrata tutta sul metodo e la forma e, quindi, sul fatto che se la proclamazione degli eletti si doveva fare da capo, la parte riguardante il caso Paciotti-Cipollone era errata. La maggioranza, sindaco compreso, ha confermato di non voler procedere con la surroga, temendo di prendere decisioni sbagliate, e, quindi, di affidarsi al giudizio del Tar. Linea contestata, formalmente, politicamente e giurisprudenzialmente dall’opposizione intera.
Nella discussione, però, è il caso fare due precisazioni. Il capogruppo Udc, Leonardo Rosa, in risposta alle dichiarazioni dell’opposizione, ha affermato che l’Udc non ha mai cambiato casacca, che è rimasta l’Udc. Naturalmente qua e là, provocando anche un certo malore a qualche astante e anche al consigliere 5Stelle Eligi, è rispuntato, immancabile convitato di pietra, “il bene della città”. Non poteva non esserci, d’altronde.
A Rosa ricordiamo un paio di cose. L’Udc era nella squadra dell’ex sindaco Giovanni Di Pangrazio alle elezioni e, una volta confermata dal Consiglio di Stato la sentenza del Tar Abruzzo sull’Anatra Zoppa, dopo una non esigua serie di giravolte politiche, ha scelto di appoggiare, entrando anche in giunta con Lino Cipolloni vice sindaco, nella maggioranza. Or dunque, andiamo per gradi. In Italiano la parola coalizione significa quanto segue:
“1. Accordo, alleanza per un fine comune, con prevalente senso politico e diplomatico: c. elettorale; le c. anti-napoleoniche.
- L’etimologia della parola, poi, è la seguente: “Dal francese coalition, dal latino tardo coalitio -onis, derivazione di coalescere, –unirsi insieme-.”
Se tutto ciò è vero, l’Udc si era “unita insieme” con Giovanni Di Pangrazio e le sue liste. Il fatto che poi sia passata sull’altro fronte si palesa proprio con un “cambiar casacca”. Inutile alterarsi, l’Udc è passata dallo schieramento di Di Pangrazio, con il quale ha condiviso anche i ricorsi amministrativi, a quella del sindaco eletto. Ciò ha cambiato le carte in tavola, tolto il diritto ai cittadini di esprimersi nuovamente e creato anche l’attuale situazione di incertezza, in attesa, appunto, che si chiarisca la questione Paciotti-Cipollone.
Non solo. A fine discussione sul punto, lo stesso Rosa si è espresso dicendo che “la maggioranza aveva consentito lo svolgimento di quella discussione”. A noi non sembrava di essere andati a casa o nello studio professionale dell’avv. Rosa, ma al Municipio di Avezzano. Se è così, in quella sede valgono norme e regolamenti che consentono determinate iniziative, come, ad esempio, all’opposizione di raccogliere le firme per convocare un Consiglio straordinario con determinate questioni all’ordine del giorno.
Chiarito tutto ciò, il Consiglio si è praticamente concluso. Rilevante solo l’elezione nella commissione regolamento del consigliere Verdecchia per l’opposizione, e la dichiarazione di sindaco, giunta e maggioranza sull’incarico di dirigente dell’Urban Center, che sarà gratuito con il solo un rimborso spese. Per la gioia dell’ex assessore Rocco Di Micco.