di Roberta Placida
AVEZZANO – Domenica Mattina, al bar “Volevo dirle tante cose” c’è fermento, attesa e eccitazione. È il clima tipico dei grandi eventi o comunque di quelli molto attesi. Pian piano si “schierano” 11 Vespe e 11 Fiat 500, non per una partita di calcio, ma per partire alla volta della SS. Trinità, per una giornata di convivialità in allegria e amicizia. Abbiamo avuto già modo di osservare la ritualità della partenza in occasione del raduno delle 500 di qualche settimana fa; questa volta si sono aggiunti anche i “Vespasiani Indipendenti”: e la liturgia è sempre perfetta ed è un momento importante per creare una sorta di sospensione del tempo. Le Vespe e le 500 continuano a far parte del nostro DNA e, soprattutto, nell’estate del mondiale di calcio, in cui non possiamo tifare per la nostra Italia, né gioire o soffrire con la nostra nazionale, ad Avezzano possiamo comunque risvegliare l’orgoglio italiano guardando sfilare due simboli della nostra storia.
11 Vespe e 11 Fiat 500 ci sfilano davanti agli occhi: non sentiamo l’Inno d’Italia, eppure il nostro cuore batte un po’ più forte.