di Americo Tangredi
TAGLIACOZZO – Nella giornata di sabato 16 giugno si è svolta la toccante manifestazione che ricorda il sacrificio dei fratelli Angelo e Giuseppe Molle uccisi dalla truppe naziste sulla strada che porta all’Oriente, nel territorio di Tagliacozzo, nella notte tra il 27 e 28 maggio del 1944. Con una significativa cerimonia è stata svelata la lapide, posta sulla strada che conduce al santuario della Madonna dell’Oriente, che ricorda le sofferenze patite dai fratelli Angelo e Giuseppe Molle. I due fratelli, originari di Roccasecca in provincia di Frosinone furono fatti prigionieri, insieme a tre loro compaesani, dai nazisti lungo la famigerata “ Linea Gustav” e trasportati a Tagliacozzo tra il 26 e 27 maggio del 1944. Qui subirono violenze e soprusi ad opera delle truppe del Terzo Reich insieme ai fratelli Durante con i quali condussero il medesimo sentiero del martirio.
«È questo un momento emozionante – riferisce il Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio – per tutti noi ma nel contempo, nel ricordo di Angelo e Giuseppe Molle, inizia un percorso di amicizia con la città di Roccasecca».
Presenti alla cerimonia il sindaco della città di Roccasecca Giuseppe Sacco, don Antonio Molle parroco del paesino ciociaro e nipote dei due fratelli uccisi, il Sindaco di Castellafiume Pina Perrozzi, il vice sindaco di Cappadocia Leonardo Sterpetti, i comandanti dell’arma dei Carabinieri Francesco Marini e Mauro Dattalo, il comandante della polizia municipale Paolo Ronci e la presidente del Consiglio comunale Anna Matroddi. Toccanti sono state le parole di pace e ricordo pronunciate dal giovane parroco di San Pietro in Tagliacozzo, Don Emidio Cerasani in ricordo del sacrificio dei due fratelli. Nel pomeriggio, presso la sala consiliare del comune di Tagliacozzo, si è svolta la presentazione del libro “Accadde ieri.. accade oggi “ del presidente della Pro Loco di Tagliacozzo Gaetano Blasetti.
«Là dove puoi vivere – scrive Teresio Olivelli partigiano – puoi vivere bene. Così possa io là dove è donato e posto il mio giorno essere utile ai fratelli: possa sentire la voce del Signore se non nella magnificenza del creato, nella miseria che atterra e nella carità che redime».
Una lezione sul come la lotta per la libertà non conosca differenze di ceto, stato sociale, censo e credo religioso, ma solo di cultura e di levatura morale. Un omaggio necessario quello ai Fratelli Molle e ai tanti che nell’Abruzzo e nella Marsica, fino ai mitici ragazzi della “Brigata Majella” e della “Banda Marsica”, dettero coraggiosamente e generosamente la vita per liberare l’Italia e ridare a tutti noi la libertà.