L’AQUILA – Sono finite le vacanze anche per l’ultimo ricercato nell’Operazione della Squadra Mobile della Polizia dell’Aquila, denominata “Papavero” che ha portato ad eseguire nove misure cautelari in carcere e di altro genere, e, soprattutto, a sgominare e rendere inoffensiva un’organizzazione di richiedenti asilo dediti allo spaccio di droga ai giovanissimi aquilani. Operazione che ha coinvolto pesantemente anche i territori di Avezzano e Sulmona.
A finire in manette, all’alba di oggi, uno dei maggiori ricercati di questa vicenda, un cittadino gambiano, preso dalla Squadra Mobile – sezione criminalità straniera – in collaborazione con l’Ufficio Stranieri, che da ieri risultava latitante. Il Gip dell’Aquila Guendalina Buccella, di conseguenza, ha emesso una declaratoria di latitanza, su richiesta del Sostituto Procuratore Stefano Gallo, delegando gli investigatori della Squadra Mobile alla cattura del ventenne.
L’arrestato, arrivato a L’Aquila nel 2016, è l’uomo che nella notte del 17 novembre 2017 ha rapinato e tentato di violentare una ragazza aquilana mentre rientrava a casa. A seguito dell’episodio criminoso, lo stesso, ha lasciato immediatamente il capoluogo abruzzese, rifugiandosi dapprima in Spagna e rientrando successivamente in Italia, nascondendosi in località Santa Palomba di Roma. L’uomo, all’oscuro delle indagini, e pensando di averla fatta franca ormai, aveva presentato all’Ufficio Stranieri di questo capoluogo l’istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi umanitari; istanza rigettata dalla Commissione per i Rifugiati perché arrestato a Roma lo scorso anno per spaccio di sostanze stupefacenti. Ora, per lui, sono scattate le manette ai polsi per reati decisamente più gravi.
P.L.P.