di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Altri due alberi sono caduti questa mattina, sotto i colpi a giro delle motoseghe elettriche, in Piazza Risorgimento. Il progetto avanza senza indugi e a tappe forzate si procede senza pietà con lo stravolgimento della piazza più importante, l’unica davvero storica e conosciuta, della città. E allora giù, come diceva Loredana Bertè in una nota canzone di Mario Lavezzi.
Poco importa se questi alberi hanno una valenza per la salute umana, in un luogo peraltro dove la presenza di polveri sottili immesse nell’ambiente dalle auto è elevatissima. D’altronde è arrivato il placet della Soprintendenza, si può procedere con il completamento della fontana stile Dubai e poi lo sfondamento su via Corradini, il fronte da via Cataldi e via Marconi, per la pedonalizzazione, che sarebbe più corretto chiamare interruzione stradale, di quella piccola area. Progetto, questo, con tanto di arredo urbano che sarebbe finanziato con il regalo alla Fondazione Carispaq di ciò che resta del villino Cimarosa, a Borgo Pineta, quello immerso nella frazione della Foresta Amazzonica come detto in altro articolo, visto che i soldi del mutuo e della fondazione stessa sono stati tutti utilizzati per la fontana Dubai e il primo lotto di Piazza Addis Abeba. Insomma, una sorta di omaggio al.. passato e al mondo arabo, nonostante gli attuali mutamenti politici nazionali.
Questo l’annuncio “urbi et orbi” dello staff-comunicazione del Comune di Avezzano relativo alla decisione della Soprintendenza: «La riqualificazione di piazza Risorgimento non passerà solo per l’ampliamento della fontana e dell’area circostante ma anche per la pedonalizzazione permanete di un tratto di via Corradini, quello nella parte alta della piazza. È arrivato l’ok da parte della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, all’integrativa del progetto dell’architetto- ingegnere Giancarlo Cardone, che prevede la realizzazione di un’area pedonale con un intervento su via Corradini che crei uno spazio unitario con l’area nord della piazza, “tramite la rimozione delle alberature con le relative aiuole. L’area d’intervento, che verrà completamente pedonalizzata in continuità di Corso della Libertà, sarà ulteriormente valorizzata dall’inserimento di panchine, differenziate per forma e materiali, opportunamente ubicate e lascerà libera la fascia antistante gli edifici Liberty, dei dehors lungo la stessa a servizio delle attività ricettive e turistiche dell’area”, precisa la soprintendenza Rosaria Mencarelli nell’autorizzazione. Ci sarà poi “un nuovo disegno della pavimentazione, nonché la sostituzione dei lampioni presenti con nuovi, dal disegno che meglio si integra con la nuova piazza”. La soprintendente ha poi precisato che nel progetto bisognerà anche intervenire, con elementi, seppur di arredo, che ricolleghino la parte antistante della piazza e quindi il sagrato».
Insomma, inutile protestare o cercare di intervenire. Sarà Fontana Dubai, sarà Piazza Addis Abeba, sarà micropedonalizzazione. Il tutto contestualmente allo spostamento delle scuole dal centro. Il centro, invece sarà collegato con Piazza al Microonde (ex piazza del Mercato) e con un… ponte aereo Alleato col giardino all’italiana di Piazza Torlonia per poi raggiungere il castello Orsini, esso lasciato com’è mentre il parco retrostante potrebbe vedere presto una bella sfoltitina. Giusto per non lasciare nulla per strada, se questa Amministrazione dovesse proseguire, c’è da giurarci che realizzerà anche l’Urban center. Ma questa è una buona cosa. Almeno, quando e se sarà fatto, capiremo, forse, di che si tratta, a che se serve, se serve, e quali i benefici per la città.
Saluti a tutti, anzi, «As-Salam Alaykom!».