AVEZZANO – Università pubblica e privata, un dibattito non solo nazionale ma anche locale, anzi, localissimo ad Avezzano. A porlo sono state le esternazioni, e non solo quelle, del sindaco di Avezzano che ha più volte messo in dubbio l’utilità della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo che da un decennio, ormai, opera ad Avezzano. La “voglia matta” del sindaco sarebbe quella di rispedire tutto oltre Gran Sasso e risparmiare i soldi previsti in convenzione. Tanto adesso abbiamo Unipegaso che invece ci dà la bellezza di 2000 euro l’anno per 40 giorni di utilizzo del Castello Orsini.
Su questa vicenda, e favorevolissimi al mantenimento e magari potenziamento dell’offerta universitaria pubblica, per lo meno a fianco di quella privata, è il Pd di Avezzano con il segretario Ceglie e l’esponente locale Cambise: «Che l’Università abbia dei costi non c’è dubbio, ma se i costi riguardano la cultura e la formazione dei giovani, essi rappresentano sacrifici giusti e sacrosanti. Dal 2004, anno di apertura, ad oggi la sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano ha svolto un servizio per la collettività encomiabile: essa è andata avanti nonostante tutte le difficoltà rappresentate dagli edifici che si sono avvicendati uno dopo l’altro.
Pensiamo una volta per tutte ai benefici che le famiglie e gli studenti hanno tratto dalla sua esistenza: mandare i figli fuori, nelle grandi città significa affrontare grossi sacrifici. Chi scrive ne se qualcosa e non finisce mai di ringraziare per il servizio che ha ricevuto vicino casa, servizio che ha nulla da invidiare agli altri. Avere anche una Segreteria studenti ed una mensa in Avezzano non è poca cosa se si pensa alle file estenuanti delle grandi Università.
Il compianto Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo Prof. Luciano Russi profuse il suo prezioso impegno per farla sorgere e le polemiche e gli ostacoli furono infiniti. Bisogna essere lungimiranti in questi settori. Bisogna guardare lontano, accrescere non sopprimere ciò che si è fatto e si continua a fare con grandi sacrifici. Bisogna salvare il Tribunale. Bisogna salvare la sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano. Bisogna rivedere il trasporto ferroviario e non, che penalizza non solo gli studenti di Avezzano, ma anche quelli che si sono orientati verso la costa adriatica. E’ triste vedere ridotti servizi essenziali per la collettività. Ci si lamenta che i laureati in Italia siano pochi: allora che facciamo manteniamo solo le istituzioni universitarie delle affollatissime e congestionate metropoli ritornando così indietro di decenni e decenni?.
Ben vengano le altre offerte formative, sono pur sempre un servizio per chi lo chiede, ma non per questo si deve scegliere la via della soppressione di ciò che già esiste. Bisogna ingrandire e ammodernare, non eliminare. Che poi gli studenti siano diminuiti e siano pochi quelli dell’ultimo anno, questo è un fenomeno che riguarda molte Università. Dunque tutti dobbiamo guardare fiduciosi nel futuro ed in modo particolare i politici, che non devono arrivare troppo tardi nella risoluzione dei problemi. La via dell’inerzia, della deresponsabilizzazione è la più semplice e a lungo andare non paga: guardiamoci intorno…e riflettiamo. Non sarebbe meglio un aumento dell’offerta formativa, con l’introduzione di Scienze Agrarie e forestali, vista la vocazione particolare del nostro territorio? Perdere la sede distaccata di Giurisprudenza in Avezzano sarebbe una vera sciagura, perché poi potrebbe esserci qualche altra città a farsi avanti per istituirla…».