AVEZZANO – Si sa che per stupire davvero l’animo e il cuore degli uomini non servono gli effetti speciali. Questo è stato confermato ancora una volta domenica scorsa, 27 maggio, in quel di Lecce nei Marsi, dove si è svolta la “passeggiata” nell’area della Vecchia Miniera di Bauxite, organizzata dall’Erci di Sergio Rozzi, avezzanese, ambientalista, conoscitore dei siti naturali e archeologico post-industriali della Marsica e di mezza Italia, ma anche esperto dell’ambiente e del territorio, promotore di Riserve non solo in Abruzzo ma anche fuori Europa, per presentare parte del percorso nel Pnalm che si offre al turista e ai cittadini per la candidatura Unesco della Marsica come Riserva della Biosfera.
Un percorso non solo escursionistico-culturale ma esempio di tursimo sostenibile e sport consapevole. Va da Lecce nei Marsi alle miniere di bauxite sotto il monte Turchio per poi proseguire fino alla Cicerana e ricongiugersi al Passo del Diavolo. In gran parte il percorso si svolge, dopo il castello di Lecce Vecchio, in un bel bosco costeggiando il torrente Tavana.
A parte una stupenda meta e un percorso esaltante per gli escursionisti, si tratta di un territorio il cui orizzonte andrà ampliato se si vuole candidarlo con successo come Riserva della Biosfera, così come spiegato dallo stesso Rozzi e dal prof. Roberto Mastrostefano che, lungo il percorso stesso, si è soffermato ad illustrare i luoghi legati a passaggi importanti e curiosi della storia d’Italia e del nostro Abruzzo.
In quell’area, infatti, insistono alcuni siti di interesse di grande importanza come il Parco storico-letterario dedicato a Silone e Mazzarino a Pescina; Lecce nei Marsi, luogo di nascita di uno dei più grandi interpreti del Rinascimento in Abruzzo, il pittore Andrea De Litio (come ampiamente provato nato a Lecce Nei Marsi – de litio significa “di Lecce ); Ruderi del vecchio castello da recuperare a 1.278 s.l.m.; Percorso naturalistico fino alle vecchie miniere sentiero del parco t1; Faggete vetuste della Marsica, selva Moricento; in località La Guardia, realizzazione dei tempi del Prof. Mario Spallone, amministratore valido e sensibile, fine politico mai troppo celebrato, la stele in ricordo del “Partigiano Ivan”, ucciso lì nel 1944.
Torrenti limpidi e cristalini, una natura praticamente intatta, tracce del passaggio in quell’area dell’orso marsicano, una vera star, e poi le tradizioni, gli aneddoti, l’arte, i fatti della storia, antica e moderna, che in quell’area si sono succeduti nei secoli. Un tesoro, insomma, che tutti insieme, dobbiamo portare all’attenzione nazionale ed internazionale senza, ovviamente snaturarlo e corromperlo.