di Pierluigi Palladini
CAPISTRELLO – Il Cammino dell’Accoglienza 2018 giunge a Capistrello. Lo ha fatto oggi, 3 giugno, giorno dopo la Festa della Repubblica e giorno prima della ricorrenza dei 33 Martiri di Capistrello.
Avremmo voluto scrivere mille cose ma, onestamente, il discorso che ha tenuto Mario Casale, esponente di LeU e dell’Anpi, ma soprattutto, politico di esperienza e cultura, professore e persona di indubbie capacità e sensibilità culturale, ci hanno fatto rientrare nel nostro limite.
A Capistrello stamattina, c’erano schierate tutte le istituzioni, c’erano i ragazzi, l’Anpi, insomma, tutti coloro che era giusto e doveroso che ci fossero. Mario Casale ha però fatto un discorso che è stato una umile lezione di dignità e rispetto. Ha citato Brecht con il breve ma intenso monologo “Prima vennero…” manifesto culturale contro il razzismo e ogni tipo di intolleranza, richiamandoci ad evitare i toni dell’esclusione e del razzismo. Quelle parole, quei toni costarono a vita a 7 milioni di ebrei ma anche a tante altre centinaia di migliaia di uomini, donne, anziani, bambini uccisi e torturati perché non erano come il Fuhrer o il Duce volevano e pensavano.
Come accadde a Capistrello quel 4 giugno quando i tedeschi decisero una rappresaglia ma non se la presero coi combattenti, no, troppo pericoloso, rastrellarono 33 pastori, li fecero scendere dalla montagna e li uccisero, uno ad uno, lentamente, con un colpo alla nuca, facendoli finire in una buca prodotta da una bomba. Solo 25 furono identificati e a distanza di oltre 70 anni ancora non si ottiene piena giustizia.
Quindi Casale ha parlato della nostra Repubblica e qui, con una finezza che solo chi sa e non lo mostra sa fare, ha elegantemente sbeffeggiato sostenitori e protagonisti della Terza Repubblica. «La terza Repubblica, la quarta, la quinta, sono finzioni, non esistono. Esiste la Repubblica nata il 2 giugno, quella nata dalla Costituzione e dalla Resistenza. Quella che dette il voto alle donne in Italia, quella creata da De Gasperi, Togliatti e i partigiani».
Un appello, infine, ai ragazzi a studiare, ad interessarsi a non restare superficiali come i social vorrebbero imporre. La superficialità, il fare spallucce, aggiungiamo noi, spesso è foriero di conseguenze tragiche. Per concludere con Brecht «Poi vennero a prendere me, ma non c’era rimasto nessuno a protestare».
Video concesso da Centro Diritti del Cittadino e Anpi. Riprese di Francesca Di Bastiano