di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – “Ercolino sempre in piedi”, “la torre che pende”, “barcolla ma non crolla”, “le case Lavenham in Inghilterra”. Il sindaco di Avezzano in Italia. Sono esempi di equilibri perennemente in bilico, il famoso “cade e non cade”.
Alla luce degli ultimi eventi, a dire il vero, il caso di Avezzano inizia ad assumere toni e particolarità da attrazione turistica.
Solo ieri pareva che tutto fosse tornato a posto ed invece, già dalla prima mattina, si è capito che le cose si stavano ringarbugliando. Insomma, a giugno dello scorso anno si è votato e pareva che avesse vinto De Angelis. Invece no Il Tar dice che in Consiglio ha vinto Di Pangrazio. A novembre, il 9 per la precisione, giusto per chi potrebbe averlo dimenticato, il Consiglio di Stato concede la sospensiva al sindaco che naviga tranquillo fino a metà febbraio. San Valentino non porta bene a De Angelis e infatti il Consiglio di Stato gli toglie la maggioranza. Ma a sistemare le cose al sindaco ci pensa l’Udc del duo Lino Cipolloni e Leonardo Rosa che, in nome di un’alleanza di centrodestra, unitamente al Leghista Leonardo Casciere, entra in maggioranza e per De Angelis torna il sereno. Ma si arrabbiano i civici. Prima Stirpe e poi Responsabilità Civica con Pierleoni, Aratari, Dominici e Ridolfi che rivendicano due posti in giunta oppure l’azzeramento di tutto per non mandare tutti a casa. E vicino al rompete le righe ci si arriva due volte. Alla fine, però, il sindaco ha sacrificato una storica sostenitrice, Felicia Mazzocchi, e un neo adepto, Rocco Di Micco, per far posto a Renata Silvagni e Pierluigi D Stefano. Tutto a posto, Finalmente.
Il cellulare, invece, in mattinata dice che non è così. Nota via mail di Sandro Stirpe e Federazione Civica, Francesco Paciotti, consigliere in bilico della maggioranza in bilico, e Albero Lamorgese, consigliere fisso ma che appare sempre meno coinvolto da questo tourbillon. La sostanza del pensiero di Stirpe, Paciotti e Lamorgese è “in questa maggioranza conta di più arrivismo, arroganza e poltronismo che la competenza”. Questa la nota diffusa da Federazione Civica di critica per le concessioni fatte dal sindaco e di solidarietà totale alla ex assessora Felicia Mazzocchi: «Che dire……Corsi e ricorsi. Apprendiamo con grande dispiacere delle dimissioni dell’assessore Felicia Mazzocchi. Sono le dinamiche della politica che diventano spietate contro tutto e tutti travolgendo ogni cosa, bella o brutta che sia. Meccanismi che cozzano con la professionalità, con la qualità, con la riconoscenza, con la dedizione, con la classe e soprattutto con la passione per il proprio lavoro. Con rammarico e disapprovazione ci sentiamo di esprimere un ringraziamento a nome di tutto il gruppo consigliare di Federazione Civica nonché da tutti i componenti di Partecipazione Popolare all’assessore Felicia Mazzocchi che ha saputo svolgere un lavoro straordinario per il bene della nostra Città. Felicia ha affrontato con grande determinazione le problematiche che interessano l’ente più importante della Marsica, il Cam, portando con coraggio a termine un lavoro che non veniva svolto da anni e che mai alcuno ha osato affrontare. L’augurio più grande che ci facciamo è che Felicia possa al più presto tornare a ricoprire un ruolo importante nell’amministrazione perché è di persone come Lei che la nostra comunità ha bisogno. Grazie Felicia a nome di tutti i cittadini di Avezzano e della Marsica, convinti di poter contare ancora sulla tua preziosa disponibilità. Il gruppo di Federazione Civica augura ai nuovi assessori un buon lavoro per le tante attività poste in essere dalla amministrazione De Angelis. Il coordinamento di Partecipazione Popolare – Gruppo Federazione Civica».
Aggiungiamo una nota. Il rischio è anche che la Mazzocchi, per effetto di quanto previsto dal regolamento del Cam debba lasciare anche quell’incarico e, quindi, abbandonare il suo ruolo proprio durante l’iter del Concordato fallimentare. Il tutto per mantenere equilibri ed evitare di andare a casa. Altro che bene della città.
Ma ancora. Mentre ad Avezzano si aspettava il Tar e si leggeva la nota di Stirpe ed i suoi, a Roma Di Maio e Salvini facevano il governo, il primo che non vede coinvolti partiti ed i nomi storici della politica italiana. Un accordo nato soprattutto sul veto sulla sinistra. Non solo, proprio la Lega a livello nazionale aveva posto il veto su Pd e sinistra in caso di mancanza di maggioranza definita. Lo stesso Casciere, poi, nel Consiglio delle surroghe dopo l’Anatra Zoppa, disse che avrebbe partecipato solo ad una alleanza chiaramente di centrodestra. Come la mette ora l’avvocato Casciere con la presenza di Responsabilità Civica, in buona parte vicina alla sinistra, Di Stefano è collaboratore di Maurizio Di Nicola, la Dominici ha una storia tutta a sinistra, il fratello Paolo è stato candidato ed è leader locale di Potere al Popolo, e Pierleoni fa parte di una famiglia socialista, gruppo ormai più forte della maggioranza?
Altra percentuale di rischio crollo arriva dal Tar. Annalisa ed Emilio Cipollone, infatti, nel ricorso che è stato discusso oggi sulla nomina a consigliere di Francesco Paciotti, ritenuta illegittima, aveva chiamato anche la Prefettura di L’Aquila. Prefettura che si è costituita ed ha fatto conoscere la sua posizione attraverso un parere dell’Avvocatura dello Stato. Avvocatura che, in sostanza, ha dato perfettamente ragione ai ricorrenti e torto al Comune di Avezzano delineando un comportamento del tutto errato, per usare un eufemismo, da parte della Presidenza del Consiglio e dell’Amministrazione comunale di Avezzano. La decisione arriverà entro la mattinata di giovedì e poi si potrebbe sapere come andrà a finire. Ma naturalmente anche questo è in bilico. Infatti il Comune ha presentato una eccezione di nullità formale, una questione di notifiche, per intenderci, che se dovesse essere accolta potrebbe far slittare tutto di un mese.
Pende, cade, non cade, resiste, crolla, barcolla, non crolla, cede…