AVEZZANO – Altra grana per il sindaco di Avezzano che ancora non conclude la sua battaglia per mantenere la maggioranza, e si trova una querela, insieme alla nuova dirigenza del Cam, da parte della ex presidente del Consorzio Paola Attili e dell’ex Dg Giuseppe Venturini.
L’avvocatessa Paola Attili, come noto, ricoprì la carica di presidente del Cam dal 2014 al luglio 2017 quando, con le nuove elezioni di Avezzano mutarono gli equilibri politici e anche i vertici delle partecipate. Qualche mese dopo, poi, era il febbraio 2018, il sindaco, fresco di Anatra Zoppa, fece una conferenza stampa con la neopresidente del Cam Manuela Morgante e gli altri dirigenti, Pierleoni, Mazzocchi e Mostacci, nella quale disse che grazie all’azione dei nuovi dirigenti si erano scoperte somme sparite nel bilancio e chiarita la situazione stessa del Consorzio che fu avviato, di lì a poco, alla procedura di concordato fallimentare. Lo stesso De Angelis, in quella conferenza stampa, bollò negativamente, come frutto della vecchia politica, l’amministrazione del Cam portato alla situazione in cui versa al momento attuale.
Contro questo schema è intervenuta ufficialmente la ex Presidente Attili, unitamente all’ingegner Venturini, che si sono sentiti diffamati, peraltro con l’utilizzo della stampa, dalle parole del sindaco di Avezzano.
Questi passaggi fondamentali della querela per diffamazione che la Attili e Venturini hanno presentato nei confronti di De Angelis, Mazzocchi, Perleoni, Mostacci e Floris:«Il 28.2.2018, è apparso sul sito istituzionale del Comune di Avezzano un articolo con cui si rendeva noto che la mattina stessa il Sindaco del Comune medesimo, Gabriele De Angelis, in una conferenza stampa tenutasi presso il Palazzo Municipale, aveva illustrato “una dettagliata e certosina relazione scritta dalla nuova governance del Cam, guidata dalla presidente di gestione, Manuela Morgante, affiancata da Alessandro Pierleoni (presidente Sorveglianza) dalla quale emergeva come la stessa (governance) avesse “scovato 13 milioni di euro non contabilizzati”; – che, come riportato nel comunicato, il sindaco, in sede di conferenza stampa, così si sarebbe espresso: “…in campagna elettorale avevo promesso sul Cam … di avviare il processo di risanamento di una società che ha subito la “malagestio” della piccola politica. Il primo passo verso questo obiettivo è stato il rinnovamento degli organi Cam, un manager di grande livello la cui nomina dimostra il nuovo orientamento verso la scelta di amministratori non già sterilmente legati al mondo della politica ma con professionalità di riconosciuto livello internazionale”; aggiungendo “La realtà rappresentata nella relazione di due diligence è ben diversa da quanto si legge nei bilanci dal 2014 al 2016 che evidentemente sono stati tenuti artificiosamente in utile. L’operazione “verità” ha evidenziato rettifiche di reddito per oltre 13 milioni di euro … L’analisi dei dati economico-finanziari evidenzia quindi una situazione oramai compromessa e non “recuperabile”… Ora possiamo lavorare quella pulizia nella gestione… evitando lo spettro del fallimento sostenuta proprio da chi in questi anni ha dissestato il Cam oppure ha occultato la verità dei conti. … il Cam, dunque, è davvero all’ultimo miglio di una strada dissestata di debiti e scelte sbagliate o omissive degli ultimi anni. … La mossa dei sindaci può portare al suo concreto salvataggio, troppe volte annunciato negli ultimi anni e mai realizzato anzi la cruda verità delle scritture contabili dimostrano l’esatto contrario. … L’enormità delle accertate scritture di rettifica per 13 milioni di euro, impone ai sindaci azionisti ed all’attuale governance Cam l’accertamento della verità. È quindi necessario inviare gli atti alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei conti per l’accertamento delle pregresse responsabilità. Senza giudicare nessuno mi chiedo: è mai possibile dimenticare debiti per milioni o sbagliare l’imputazione di scritture contabili per un totale di 13 milioni di euro? Eppure la maggior parte delle rettifiche riguardano gli anni dopo il 2014, allorché si sbandierava ai quattro venti l’avviamento del processo di risanamento del Cam … meramente mediatico e di facciata … i precedenti amministratori del Cam … sottovalutarono o addirittura dolosamente ignorarono la reale situazione del Cam … Appare evidente dal tono, come dal contenuto letterale e sostanziale, delle frasi pronunciate, che il sig. De Angelis Gabriele, peraltro approfittando ed abusando della carica ricoperta, ha inteso offendere in maniera più che aperta e con l’aggravante del mezzo della stampa (art. 595 c.p.), gli scriventi che hanno rappresentato il Cam SpA prima della nomina della d.ssa Morgante Manuela e della modifica dell’odierno CdS (doc. n.2); -che, oltre tutto, nell’esaminare la relazione (doc. n.3) a cui l’attuale primo cittadino di Avezzano ha inteso fare riferimento -e risultato della definita (da De Angelis) “operazione verità”- gli esponenti si sono resi conto che, in effetti, l’odierno Consiglio di Sorveglianza del Cam, e per esso la d.ssa Felicia Mazzocchi quale consigliere/revisore, nonché l’odierno Consiglio di Gestione della società (di cui, peraltro è parte anche Armando Floris consigliere nella precedente composizione!), nella redazione della relazione (anch’essa pubblicata sul sito istituzionale del Comune di Avezzano), hanno fornito elementi errati e, comunque, falsi e non rispondenti alla verità contabile e giuridica e, pertanto, hanno tutti consapevolmente inteso offendere, calunniare, oltraggiare e vilipendere il precedente assetto governativo del Cam per scopi meramente e squisitamente politici così simulando e/o ventilando l’ipotesi di reati commessi dagli odierni istanti nella redazione dei bilanci di esercizio 2014, 2015 e 2016; – che, infatti, tutte le accuse mosse, velatamente ed esplicitamente, al precedente CdG e CdS del Cam sono frutto di menzogne e di una artata e coscientemente falsa rappresentazione della realtà, come peraltro si è in grado di dimostrare, dichiarandosi disposti ad illustrare, al Procuratore della Repubblica, nel dettaglio e con dovizia di elementi e documenti idonei tutti a smentire le considerazioni, prettamente personali, volutamente offensive e scientemente artificiose contenute nella relazione a firma di Felicia Mazzocchi pubblicata sulla stampa, oltre che nel sito istituzionale del Comune di Avezzano, con scopo esclusivamente denigratorio e strumentale».
Alle accuse della Attili e di Venturini così ha replicato il sindaco: «Sono stupito e perplesso della denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Avezzano dagli ex amministratori Cam, Paola Attili e Giuseppe Venturini, contro il sottoscritto e i vertici attuali Manuela Morgante, Armando Floris, Felicia Mazzocchi, Alessandro Pierleoni e Antonio Mostacci. Nella mia qualità di socio del Cam e di sindaco del principale Comune della Marsica, ho esercitato le mie legittime prerogative limitandomi a commentare, sotto un profilo oggettivo fattuale e mai soggettivo personale, una approfondita e documentata relazione rimessa dagli organi Cam, nei confronti dei quali confermo la mia piena fiducia, all’assemblea degli azionisti. Mai e poi mai nei miei commenti ho citato la Attili o Venturini né altri amministratori del passato. Del resto che il Cam abbia subito nel corso degli anni, e per un lungo periodo, la malagestio derivante dall’intreccio di piccoli interessi della piccola politica mi sembra cosa del tutto evidente e non contestabile, tant’è che la società si trova attualmente nella delicata situazione di concordato in continuità proprio a causa della somma di tante cattive gestioni. Su chi abbia dissestato il Cam e abbia nascosto colposamente o dolosamente la reale situazione dei conti dovranno rispondere la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti, gli unici organi competenti ad accertare le reali responsabilità. I cittadini attendono da anni di conoscere la situazione del Cam, i cittadini hanno diritto di sapere e proseguiremo, per quanto di nostra competenza, nella ricerca della verità. Non ci faremo di certo intimidire da gesti scomposti di chi, all’accertamento della reale situazione dei fatti, preferisce gettare tutto in caciara. Il Comune di Avezzano ed il sottoscritto, eserciteranno tutte le azioni volte alla tutela della propria immagine ed onorabilità».
Ma la Attili non ci sta a passare anche da bugiarda e precisa ancora meglio le sue accuse rispondendo al primo cittadino: «All’esito delle dichiarazioni rese dal Sindaco di Avezzano nel comunicato stampa in replica alla notizia dell’avvenuto deposito di una querela a firma dell’avv. Paola Attili e dell’ing. Giuseppe Venturini contro il Sindaco stesso come del CdG e del CdS del Cam spa, mi preme precisare che davvero risibile e puerile, per non dire offensivo dell’altrui intelligenza, appare la giustificazione secondo la quale il Primo Cittadino di Avezzano non avrebbe, nei propri personali commenti, fatto mai il nome della Attili o di Venturini; infatti, il sig. De Angelis Gabriele probabilmente dimentica che in quei personalissimi commenti ha fatto espressamente riferimento alla gestione anni 2014, 2015 e 2016 in cui sia la Attili come il Venturini sono stati al vertice della gestione Cam spa. E’, pertanto, evidente che il riferimento era ed è chiaro e senza possibilità di essere equivocato. Per quanto riguarda i conti della gestione, come i bilanci degli stessi anni (peraltro tutti approvati dalla Assemblea), non spaventa di certo (anzi si auspica) che gli stessi possano essere passati al setaccio e al controllo (da parte di chi di bilanci si intenda!) su richiesta della Procura presso il Tribunale come della Procura presso la Corte dei Conti, dinanzi alle quali chi scrive sarà in grado (e di buon grado!) di fugare ogni dubbio dovesse essere stato insinuato con la relazione della d.ssa Mazzocchi che già ad una prima lettura appare inesatta, lacunosa e volutamente, quanto inutilmente, polemica. Vero è che oggetto e motivo di querela sono state non già le pur discutibilissime dichiarazioni numeriche ed interpretazioni del bilancio ma le espressioni violente ed offensive, oltre che calunniose ed oltraggiose, usate contro il precedente assetto governativo del Cam di cui mi pregio di aver fatto parte (peraltro assieme al dr. Armando Floris ora come allora Consigliere e di cui mi piacerebbe conoscere l’opinione sul punto!). Da ultimo vorrei precisare che, pur non comprendendo l’espressione “gettare in caciara”, che non mi appartiene, avendone ora appreso il significato posso orgogliosamente affermare che, per educazione ed indole, se c’è qualcuno che sta tentando di “gettarla in caciara” questa non è la sottoscritta. Paola Attili».
Un botta e riposta durissimo ma resta il fatto che la denuncia della Attili, che resta tale e non la si può considerare “caciara”, pende in Procura e bisognerà attendere le azioni e valutazioni della Magistratura. Non si può ridurre a “caciara” il fatto che tutto questo furore riguarda l’aver scoperto che qualcuno aveva dimenticato qualche “bolletta” in un cassetto e questo tralasciando che in effetti da un biennio si era proceduto ad una riduzione forte di costi e perdite. Un caso che, qualora avesse un seguito, andrebbe ad alimentare ulteriormente il feroce scontro politico in atto nella nostra città.