AVEZZANO – Proseguono a ritmo serratissimo, dalla mattina alla sera, i lavori per la nuova piazza Risorgimento. In questi giorni si è proceduto alla disarticolazione di gran parte della storica pavimentazione a sanpietrini, che sarà sostituita dal porfido, e al disancoraggio e svuotamento della base della fontana stessa. Insomma, pezzo a pezzo, anzi, masso a masso, si stanno smontando settant’anni di storia e l’emblema di una città.
Un aneddoto lo possiamo ricordare, da cronisti, quando, ormai più di trent’anni fa, grazie all’allora assessore comunale allo sport Ottaviano Gentile, era la metà degli anni ’80, e all’impegno del Camoscio d’Abruzzo, l’indimenticato e mai troppo celebrato Vito Taccone, il Giro d’Italia fece tappa ad Avezzano. Molti furono impressionati dalla bellezza di Piazza Risorgimento che veniva trasmessa in tutta Italia dalle immagini dall’alto riprese dall’elicottero che seguiva i ciclisti durante le tappe. Molti vollero venirla a vedere di persona. Insomma, una cosa che aveva ed ha il suo perché.
Ma questa è nostalgia di chi non sa guardare avanti, bisogna correre, cambiare, stravolgere e cancellare. E così stanno facendo infaticabilmente ruspe, martelli pneumatici, scalpellini e quant’altro. Domani sarà piscina all’aperto in pieno centro (ma adattabile anche ad altri utilizzi) e nessuno sarà stato chiamato a dire la sua. La città ha dovuto subire questo progetto che, a quanto pare, non sembra fosse obbligatorio per avere i finanziamenti della Fondazione Carispaq che, invece, si sarebbe limitata a dare uno scopo pubblico per questo denaro da utilizzare per un progetto di riqualificazione e abbellimento della città. Insomma, si poteva fare altro e, soprattutto, si poteva chiedere anche ai cittadini.
P.L.P.