di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Crisi comunale, approvazione del Bilancio Consuntivo a rischio, numeri della maggioranza sempre inesistenti e fluidi e “cow’s market” in pieno svolgimento.
È sostanzialmente questo il mesto e scorante panorama politico di questa città che affonda sempre più esattamente come ieri pomeriggio, durante la bomba d’acqua, quando tre frazioni, parte del centro e la zona nord, sono andate letteralmente sott’acqua. A certificare la dichiarazione di fallimento dell’Amministrazione comunale a guida De Angelis è l’ennesimo comunicato dei quattro consiglieri di Responsabilità Civica, Alessandro Pierleoni, Donato Aratari, Antonietta Dominici e Vincenzo Ridolfi. Alla vigilia del Consiglio comunale per approvare il Bilancio Consuntivo 2017 che dovrebbe tenersi, ma è solo una voce, il 16 maggio, i quattro tornano a far intendere al sindaco che tale atto potrebbe essere a rischio data la totale mancanza di relazione fra primo cittadino e il loro gruppo in Consiglio.
«Ad oggi le condizioni per costruire una prospettiva di partecipazione alla maggioranza sono notevolmente compromesse – scrivono in una nota di quattro consiglieri . . Il gruppo di Responsabilità Civica è nato con l’intenzione di bilanciare la componente di centrodestra presente all’interno della maggioranza del sindaco De Angelis all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato. La convinzione è quella di poter rappresentare uno strumento utile alla realizzazione del programma di mandato e non va vista come un tentativo di mettere il sindaco in difficoltà o peggio ancora davanti ad atteggiamenti ricattatori. Nel corso di questi ultimi giorni abbiamo dovuto prendere atto che le nostre intenzioni sono state, attraverso una manipolazione, anche mediatica, interpretate come una volgare volontà di accaparramento di poltrone. Noi non ci stiamo!! Rappresentiamo pur sempre migliaia di elettori che solo un anno fa hanno creduto nel progetto civico, presentato dal Sindaco. Il susseguirsi degli ultimi eventi – proseguono – dimostra come tutte le azioni politiche messe in campo da Responsabilità Civica fossero finalizzate a garantire al sindaco il tempo e gli spunti politici indispensabili a ritrovare un’unità di intenti notevolmente compromessa. In questa ottica va vista la decisione di non presenziare al consiglio comunale del 24/04 che all’ordine del giorno presentava la mozione di sfiducia della Presidente del Consiglio. Il tempo intercorso tra questo e il consiglio successivo del 28/04 doveva essere impegnato dal Sindaco per ricomporre un quadro politico unitario. Avevamo chiesto come segnali concreti della sua buona volontà l’azzeramento della giunta e, in subordinata, un azzeramento delle deleghe che avrebbe dovuto accelerare al massimo i tempi per il rilancio dell’azione amministrativa. Neanche questa nostra proposta è stata accettata. Come ultimo atto di collaborazione abbiamo proposto un documento, sottoscritto da tutti i consiglieri comunali di maggioranza e dal sindaco, con cui le parti si impegnavano a recepire le istanze del nostro gruppo precisando tempi e modalità. Oltre a questo il sindaco si è impegnato pubblicamente in consiglio comunale, anticipando il contenuto del documento. Nel successivo incontro di maggioranza veniva confermata la volontà espressa nel documento, aggiungendo la disponibilità a ridiscutere l’equilibrio negli enti sovracomunali per le deleghe attribuite al Comune di Avezzano. Il 07/05 il colpo di scena – dicono quelli di resposnabilità Civica – , già in fondo preannunciato da due incresciosi episodi. Il primo, una irresponsabile presa di posizione a mezzo stampa dei consiglieri comunali Lamorgese, già vicepresidente della Provincia e presidente della VI commissione comunale e Francesco Paciotti, con la quale minacciavano il sindaco (Il Centro 03/05/2018) di abbandonare la maggioranza nel caso in cui fosse stato tolto il loro rappresentante in giunta; Il secondo rappresentato dal mancato riconoscimento da parte del sindaco del coordinatore del movimento Alessandro Barbonetti quale interlocutore politico accreditato, motivo questo che ha fatto saltare l’incontro tanto atteso. Un gesto incomprensibile, dato che, qualche giorno prima, il sindaco aveva ricevuto in delegazione i consiglieri Paciotti e Lamorgese insieme ai loro coordinatori Stirpe e Gallipoli. Nella successiva riunione di maggioranza, tenutasi soltanto un’ora dopo, la volontà (evidentemente precostituita) di gran parte dei consiglieri veniva espressa negando la validità del documento sottoscritto pochi giorni prima, mentre il Sindaco riapriva una polemica pretestuosa sugli enti sovracomunali e sulla maggior parte degli incarichi che nella prima parte del suo mandato egli aveva attribuito ai vari gruppi, dimenticando che pochi giorni prima avevamo già manifestato la volontà di ridiscuterli. Conclusione? Il documento sottoscritto da tutti i consiglieri che nell’intenzioni generali doveva garantire il nuovo equilibrio politico unitamente ad una ritrovata unità di intenti è stato miseramente definito “carta straccia”. Se gli impegni scritti non sono ritenuti onorabili – conclude la nota dei quattro – , come possono essere considerati gli impegni verbali? Con quale spirito dovremmo partecipare alle riunioni di maggioranza e approvare un bilancio, di cui ignoriamo l’intero contenuto? Un atteggiamento irresponsabile che mortifica le nostre intelligenze. Non si capisce, infatti, perché il sindaco anziché recuperare rapporti politici e di amicizia della prima ora si intestardisca a cercare nuovi alleati, pescandoli nella coalizione dell’ex sindaco Gianni Di Pangrazio. È ora di recuperare slancio e lucidità d’azione nell’interesse comune della Città, abbandonando una logica del tirare a campare».
Considerazioni sull’evidente “cow’s market” a parte, le notizie sono tre.
La prima: il sindaco, a quanto pare, sta effettivamente facendo scouting nelle file della coalizione Di Pangrazio cercando i numeri che non ha. Primo segnale di debolezza assolta.
La seconda: il Prefetto, e questo non tutti lo sanno, ha fretta ed ha fatto sapere con nota ufficiale, arrivata ai consiglieri tutti, che se non si approverà il Cosuntivo entro il 28 maggio si rischia lo scioglimento del Consiglio e il “Tutti a casa!” da molti ormai auspicato.
La terza: l’Amminstrazione De Angelis da oggi è ufficialmente l’Amministrazione del “Tirare a campare”. Expertice a firma di Pierleoni, Ridolfi, Dominici e Aratari.
Patti traditi, minacce reciproche, accordi siglati e poi disattesi e addirittura sconfessati, gente che va e gente che viene in questa maggioranza fluida, una sorta di “maggioranza al plasma”, un Grand Hotel della politica cittadina, il tutto mentre Avezznao è ferma, langue e muore e la priorità è la costruzione della piscina olimpionica in Piazza Risorgimento.
Serve la presa d’atto che questo tentativo è finito ed è fallito e concludere con le logiche conseguenze. D’altronde un Commissario Prefettizio qualsiasi avrebbe realizzato, in questi tre mesi letteralmente buttati al vento, molto di più del nulla e delle operazioni di facciata cui tutti abbiamo assistito. Come, magari, pulire, tombini, chiusini e caditoie ed evitare il formarsi della “Laguna Marsica”.