di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Nuova Piazza Risorgimento, in attesa che sorga la piscina al centro di Avezzano, prosegue l’opera di taglio degli alberi che impedirebbero la realizzazione dell’opera.
Nelle prime ore del mattino, infatti, è stato abbattuto il secondo dei 4/5 alberi che dovranno sparire per far posto alla nuova piazza acquatica. Un lavoro di eliminazione di alberi che ha subito trovato contrari moltissimi cittadini e assenti la maggior parte, se non tutti, i verdi e gli ambientalisti di questa città che, almeno fino a questo momento, non sono intervenuti. Ricordiamo perfettamente le polemiche al calor bianche scatenatesi, giusto un anno fa, quando la precedente amministrazione procedette al taglio degli alberi su via Napoli.
Il problema, comunque, resta lo stravolgimento completo della piazza e un mutamento di interpretazione del luogo che va a snaturare quello che era il centro di Avezzano. Ma restando al problema alberi, abbiamo deciso di uscire dalla contesa fra opposte fazioni e rivolgerci ad un esperto. Abbiamo fatto fotografie, raccolto materiale e inviato tutto ad Alberto Colazilli, studioso ed esperto di piante e alberi di grandi dimensioni e di verde urbano, già occupatosi del precedente caso di Villa Torlonia.
Questo il suo parere sul quanto sta avvenendo in Piazza Risorgimento: «Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus, interpellato in merito, condanna da subito gli abbattimenti di questi grandi bagolari. Se la motivazione è esclusivamente quella di far spazio al cemento – scrive Colazilli – , eliminando grandi alberi, si tratta di un’azione priva di senso perchè il verde storico è una ricchezza e soprattutto il valore economico e i servizi ecosistemici di quattro grandi esemplari di bagolaro sono molto più importanti e vanno comunque tutelati in ogni modo. Oltretutto il Conalpa ricorda che il Bagolaro è stato definito dal CNR-Ibimet una delle migliori piante anti-inquinamento nella sottrazione delle polveri sottili. Per questo motivo è fondamentale trovare tutte le soluzioni possibili per evitare abbattimenti di alberi di grande pregio ambientale e con chiome lussureggianti, oltretutto in piena stagione delle nidificazioni. Il Conalpa infine – conclude Colazilli – rimane a disposizione per trovare soluzioni, senza polemiche e lavorando sull’aspetto prettamente tecnico, ma sempre dalla parte dell’albero e non del cemento».
Ci uniamo all’appello del Conalpa e di Colazilli, invitando tutti a rendersi conto che tagliare alberi, e con queste caratteristiche, rappresenta solo un impoverimento per la città. Trovare soluzioni migliori e condivise sarebbe una scelta intelligente, ancor prima che opportuna.