di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Crisi comunale, trattativa infinita fra i cosiddetti “RibellI” e il Sindaco di Avezzano. Ieri pomeriggio, infatti, ci sarebbe stato un incontro fra il primo cittadino e Alessandro Pierleoni, capogruppo dei quattro di Responsabilità Civica, Antonietta Dominici, Donato Aratri, Vincenzo Ridolfi e, appunto, lo stesso Pierleoni. Sarebbero state gettate le basi per parlare e arrivare ad una conclusione. qualunque essa sia. E per la giornata di oggi, secondo indiscrezioni, si procederà ad un lungo incontro che dovrà portare ad un “redde rationem” fra i quattro ed il sindaco. L’esito non sarebbe affatto scontato e, quindi, diciamo che il grosso della partita su crisi e Consiglio comunale di sabato si gioca proprio in questo incontri.
E mentre la maggioranza discute e litiga a più non posso, in città cresce il malcontento generale e quasi quasi si fa largo l’idea che un Commissario Prefettizio possa fare molto di più di una politica ridotta allo spettacolo che si ha davanti e non solo a livello locale.
A proposito di Commissario Prefettizio, siamo andati a fare una ricerca sui poteri di quest’ultimo e, dopo aver chiesto conferma ad esperti del diritto amministrativo, abbiamo potuto constatare che il Commissario Prefettizio ha gli stessi poteri, senza limitazioni di sorta, e competenze, di Consiglio comunale, Sindaco e giunta. Quindi, la minaccia della pestilenza in caso di commissariamento è una balla colossale detta da chi, evidentemente, vuole conservare lo strapuntino appena ottenuto.
E poi c’è l’opposizione, che, con toni diversi, ha smesso di essere tenera con questa maggioranza. Abbiamo registrato le reazioni del consigliere Giovanni Luccitti, dell’ex Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio e del consigliere del Movimento 5 Stelle, Francesco Eligi.
Giovanni Luccitti: «Questa situazione deve essere conclusa in qualche modo. Si richiama al senso di responsabilità ma poi leggo e sento dichiarazioni e noto comportamenti che tutto sono tranne che di responsabilità. Non si può continuare a temere tutto fermo. Il Sindaco deve accertare se ha le condizioni per bene amministrare la città e proseguire. Il bene della città non è certo la paralisi e l’indecisione. È necessario che venga trovata una via d’uscita a questa fase critica. La maggioranza deve trovare una soluzione per consentire alla macchina amministrativa e soprattutto alla città di ripartire».
Giovanni Di Pangrazio: «Quando De Angelis dice che non è successo niente, tutto sommato dice il vero. In effetti sono almeno due mesi e mezzo, a voler essere clementi, che non accade nulla. A causa delle sue decisioni e del suo modo di non amministrare, infatti, ci sono le commissioni ferme, il Consiglio comunale fermo, non si fanno progetti e non un’iniziativa su lavoro, commercio, tribunale e sanità che abbia un respiro più ampio di incontri di facciata. Lui, però, ha trovato il tempo di andare 10 giorni in vacanza in Australia. Non è successo niente e se continua così non succederà niente e a pagare saranno solo la povera Avezzano e i poveri avezzanesi abbandonati dall’Amministrazione De Angelis».
Francesco Eligi (M5S): «L’ultimo Consiglio Comunale di Avezzano è andato deserto. Argomenti importanti per la Città non si sono potuti discutere e votare. A far mancare il numero legale sono stati quattro dissidenti che con le loro rivendicazioni lette in aula dal presidente del Consiglio hanno dimostrato in modo evidente la fragilità di una maggioranza costruita solo su ambizioni personali e spartizione di poltrone.
Il ruolo di un’opposizione responsabile non è quello di fare da stampella a una maggioranza zoppicante. Il Sindaco De Angelis prenda atto di non essere riuscito a dare un governo stabile alla Città e si dimetta immediatamente. Il Sindaco non può minimizzare ciò che è accaduto in Consiglio Comunale e neanche può bacchettare i consiglieri ribelli visto che è lui il principale responsabile della logica spartitoria che si è affermata nel Palazzo comunale. Dopo aver elargito tre assessorati a quattro consiglieri di Udc e Casciere, rischiamo che Avezzano venga bloccata dalle richieste di chi sostiene questa maggioranza traballante anteponendo continuamente i propri interessi a quelli della Città.
Siamo di fronte ad un’evidente conferma di quanto affermavamo già due mesi fa: quello che sta succedendo ad Avezzano non ha nulla a che vedere con il bene comune e le necessità dei cittadini. Sono stato il primo consigliere comunale a commentare la sentenza del Consiglio di Stato offrendo la massima disponibilità a sostenere un governo di scopo e a termine, votando a favore di tutto quanto è indispensabile per Avezzano ed il territorio. Ma ciò presuppone un alto senso di responsabilità che la classe politica avezzanese non sta dimostrando e una capacità che il Sindaco non ha di ridimensionare i soggetti che vogliono trarre da questa situazione di crisi un beneficio personale. A questo punto, se non ci sono le condizioni per andare avanti, meglio staccare la spina e permettere alla Città di ripartire prima possibile».
Intanto da L’Aquila è arrivata la conferma del deposito del ricorso al Tar dell’ex vice Sindaco, Emilio Cipollone, e di Annalisa Cipollone, ex consigliera uscita dopo la sentenza dell’Anatra Zoppa e che, invece, sarebbe dovuta restare in Consiglio al posto di Francesco Paciotti attualmente in carica in maggioranza. Il tar su questo dovrebbe pronunciarsi in pochi giorni e, l’eventuale accoglimento del ricorso, porterebbe in aula uno dei due ricorrenti che, come noto, per usare un eufemismo, sono in posizione molto critica nei confronti del sindaco.
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