di Ferdinando Mercuri
AVEZZANO – «Apprendiamo con sconcerto la notizia della morte di un esemplare maschio di Orso bruno marsicano, sottospecie appenninica di orso bruno, durante un’operazione di cattura eseguita dal personale addetto dell’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Attendiamo i risultati delle analisi nella speranza che possano chiarire meglio le dinamiche di quanto accaduto, ma di certo che ci si trova davanti ad una perdita gravissima, considerato che si tratta di una sottospecie in via d’estinzione che conta ormai solo 50 individui o poco più”. Lo scrive in una nota il Wwf.
Ma era necessario catturare un giovane orso che non aveva dato, o non se ne conoscevano ( che vuol significare la stessa cosa) segni di “devianza”. Cioè, un orsacchiotto che finora non aveva recato danno e che non si era comportato da “orso confidente”? Ed è stato valuto, prima di essere narcotizzato, lo stess subito nella sua permanenza nella “tube trap” di cattura? Domande, queste, che ovviamente attendono risposte precise.
«Visti i recenti casi simili, ad esempio l’orsa Daniza in Trentino è fondamentale rivedere i protocolli operativi sulla cattura di orsi, affinché garantiscano standard di sicurezza maggiormente cautelativi per la salute degli animali – scrive la ong – Nel frattempo il Wwf chiede al Parco di sospendere o ridurre solo ai casi inevitabili la cattura e la sedazione degli orsi. Prima di sottoporre gli animali ad un rischioso stress e ai pericoli collegati alla cattura, occorrerebbe, infatti, mettere in atto strategie rivolte alle comunità locali affinché modifichino quelle attività e quei comportamenti, come lasciare fonti di cibo accessibili agli orsi o avere cani non al guinzaglio in aree dove è segnalata la presenza dell’orso, in gran parte responsabili dei comportamenti confidenti da parte di questi animali».
Ovviamente, sull’accaduto si sono accese polemiche. Soprattutto da parte di quanti contestano il continuo radiocollare di orsi: “non vorremmo ritrovarci con una nuova specie di “orso bruno marsicano con radiocollare”, visto l’ingente numero di orsi (in proporzione alla popolazione) finora radiocollarati.