di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Interporto di Avezzano sede operativa e formativa della Protezione Civile Nazionale, Pd avezzanese scatenato contro le intemperanze aquilane, soprattutto del centrodestra, che vorrebbero opporsi a questo progetto.
La vicenda ha avuto inizio una decina di giorni or sono quando il Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe di Pangrazio, ha annunciato la scelta della Regione Abruzzo di inserire gli interporti di Avezzano e Manoppello nel sistema di Protezione Civile Nazionale. «Abbiamo scelto – ha spiegato di Pangrazio – di dare in gestione l’interporto di Avezzano alla Protezione Civile Nazionale per realizzare una base operativa e formativa nel sistema di intervento in caso di calamità e catastrofi. Una parte, ovviamente, resterà alla Croce Rossa Italiana e il resto sarà a disposizione della Protezione Civile che organizzerà una base, completa di tutto, e dove si formeranno anche gli operatori del futuro. Non solo – ha aggiunto – ma bisogna considerare che si sta procedendo ormai da mesi alla creazione di un sistema di Protezione Civile Europeo e, quindi, la struttura avezzanese, che sarà al massimo livello di operatività, viste le caratteristiche di questo territorio, dovrà entrare a far parte anche di questa rete europea. È sicuramente un progetto notevole e che consente di utilizzare al meglio una struttura così grande e così importante oltre che dare – ha concluso il Presidente Di Pangrazio – , a tutto il territorio abruzzese, un supporto logistico e di conoscenze in materia di Protezione Civile di prim’ordine».
Insomma, una buona idea e un programma di tutto rispetto e che, soprattutto, metterebbe fine alla sottoutilizzazione di un complesso tanto vasto e da sempre sottoutilizzato. Una realizzazione, peraltro, costata decisamente tanto in termini economici. Ma a questo progetto molti politici aquilani, a partire da esponenti del Comune del capoluogo di Regione e di quasi tutto il centrodestra aquilano, hanno fatto seguire una vera e propria levata di scudi meramente campanilistica. Avezzano, no. Ed è una tiritera che in Marsica si conosce a perfezione. Ma una tiritera del tutto illogica visto che, proprio nella triste occasione del sisma del 2009, il Centro Merci di Avezzano, o Interporto, allestito ed utilizzato come base operativa per i soccorsi, ha funzionato a meraviglia ed ha consentito di assistere tempestivamente le popolazioni colpite dal violento terremoto. Ma tutto ora appare dimenticato, e l’antica rivalità è rispuntata prepotentemente fuori, ma in un contesto del tutto fuori luogo ed irrazionale. Avere una struttura del genere al centro dell’Abruzzo Interno, infatti, non può che essere di utilità collettiva. Ma a L’Aquila la pensano diversamente. Esattamente come, nel corso dei decenni, su Provincia Az, Università, Arssa, Tribunale e su tante e tante grandi e piccole strutture e servizi che sono finiti o dovrebbero finire, tutti nel capoluogo. L’Aquila sta diventando, parafrasando una vecchia canzone dell’attore Paolo Rossi, una sorta di Hammamet (la città tunisina dove si era stabilito il segretario del Psi Bettino Craxi). Finisce, prima o poi, tutto lì.
Contro questo… ritorno ad Hammamet, però, si sono schierati apertamente e duramente i consiglieri comunali e i dirigenti del Pd Avezzanese con due note distinte. In sostanza, dal Pd fanno sapere come questo progetto abbia una importanza regionale, nazionale ed un respiro europeo, che va oltre gli squallidi interessi locali e, inoltre, chiedono al Sindaco di Avezzano, di prendere una posizione netta su questo, sconfessando i suoi recenti nuovi amici aquilani.
Questa la nota dei consiglieri Verdecchia e Di Berardino: «Ci appaiono oltremodo farneticanti le dichiarazioni rilasciate ieri dai rappresentanti di Forza Italia della Città dell’Aquila in relazione alla possibilità dell’insediamento di una base logistica della Protezione Civile Nazionale nel Centro regionale dell’intermodalità di Avezzano. Il tono di pregiudiziale ostilità campanilistica contro Avezzano – scrivono i due – e la Marsica parte dalla falsificazione dei contenuti reali che il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e il Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio hanno sottoposto al confronto con il Direttore Nazionale della Protezione Civile Angelo Borrelli. Nell’incontro infatti si è discussa la concreta possibilità che la Protezione Civile Nazionale possa assumere gli Interporti di Avezzano e Manoppello quale base strutturale e strategica per la propria organizzazione logistica. Il Presidente D’Alfonso e il Presidente Di Pangrazio hanno anche proposto al confronto ed alla valutazione del Direttore della Protezione Civile Angelo Borrelli la possibile utilizzazione dell’aeroporto di Preturo quale base di supporto integrato per il trasporto aereo della protezione Civile, in coordinamento con le funzioni logistiche insediate negli interporti regionali ed in particolare in quello di Avezzano, in considerazione delle caratteristiche fondamentali che insieme all’aeroporto di Preturo possono svolgere nelle operazioni di protezione civile per l’intero Appennino italiano. Nella nostra funzione istituzionale di Consiglieri Comunali di Avezzano – proseguono Verdecchia e Di Berardino – ci chiediamo se gli strali localistici e soprattutto ostili al nostro territorio siano condivisi dai rappresentanti di Forza Italia di Avezzano e della Marsica, dai neoeletti Sen. Quagliariello e On. Martino, ovvero se intendano pubblicamente dissociarsi con adeguata motivazione. Ci stupisce inoltre l’assoluto silenzio in merito del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale di Avezzano, che hanno appena aderito con convinzione politica al centro destra: a nostro avviso hanno il dovere di dissociarsi pubblicamente dalle posizioni espresse dai rappresentanti aquilani di Forza Italia, palesemente ostili alla crescita di Avezzano, che noi riteniamo debba attuarsi in sintonia ed amicizia con tutti gli altri territori dell’Abruzzo. Attendiamo dunque fiduciosi – concludono -una pubblica e coerente presa di posizione da parte dei rappresentanti territoriali, ma soprattutto da parte dell’Amministrazione pubblica della nostra Città».
A rincarare la dose arrivano i dirigenti del Pd di Avezzano Giovanni Ceglie, segretario di Avezzano e Aurelio Cambise: «La richiesta della Protezione Civile di trasferire il suo polo logistico all’interno delle aree più vulnerabili, per quanto riguarda l’incidenza di catastrofi, è indice di lungimiranza e di positiva analisi dei rischi. Si parla di alcuni spazi dell’Interporto di Avezzano, che si legheranno sinergicamente alla presenza già consolidata della Croce Rossa. Il Pd di Avezzano – scrivono Cambise e Ceglie – si congratula per la feconda collaborazione messa in atto dalla nostra Regione Abruzzo con la Protezione Civile Nazionale e la Croce Rossa. Siamo tutti coscienti che le sciagure ed i disastri naturali si stanno addensando nel cuore degli Appennini, di cui l’Abruzzo ha evidenti cicatrici, per cui è strategico avere proprio qui la macchina dei soccorsi pronta ad intervenire. Sarebbe auspicabile vedere installata anche la Centrale di formazione della Protezione Civile che potrebbe far nascere, ad Avezzano, l’Accademia del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, come richiesto dalle direttive europee. Ci è altresì chiaro che l’ampliamento dei servizi, a compendio di questa dislocazione strategica, sarebbe favorita dall’inserimento di un aeroporto a ridosso del Polo Logistico. Quale migliore simbiosi per fronteggiare le emergenze idrogeologiche e degli incendi? Ricordiamo che solo nel 2017 sono stati più di 200 gli incendi che hanno afflitto il solo Abruzzo. Per cui ben venga l’ampliamento modulare di attività del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile con l’aeroporto di Preturo. Inoltre, l’Interporto – proseguono i dirigenti Pd – potrebbe inserirsi molto positivamente nel progetto più ampio di un eventuale riconoscimento europeo di una diramazione del Corridoio mediterraneo da Barcellona (Catalogna) a Ploce (Croazia) attraverso le regioni di Lazio e Abruzzo. La diramazione ha il suo fulcro nella inclusione delle rotte marittime che uniscono i porti di Barcellona e Civitavecchia e, per la parte adriatica, i porti di Ortona a mare e Ploce. Non bisogna trascurare ancora il fatto che la nostra dorsale Appenninica è percorsa da una eccellente autostrada e da una ferrovia che finalmente potrebbe essere modernizzata e usata per gli scopi di cui stiamo parlando (La ferrovia ha già una diramazione per l’Interporto di Avezzano e anche l’autostrada è collegata con il medesimo). Dal momento, infine, che non tutti gli spazi dell’Interporto saranno occupati – concludono Ceglie e Cambise – , crediamo che si potrà più facilmente sviluppare il settore commerciale relativo allo stoccaggio dei prodotti agricoli, vera vocazione della Marsica, perché inseriti in un organismo dinamico e competitivo».
Il centrodestra aquilano questa volta pare proprio aver sbagliato strada, anzi, porto di destinazione. Anche gli aquilani, quelli di Forza Italia e del centrodestra in particolare, dovranno arrendersi a dover intendere l’Abruzzo interno e le aree interne del centro Italia, come un unico territorio da organizzare in base alle necessità, alle caratteristiche e al bene delle collettività, e non sulla base di meri calcoli politici e di convenienza di parte né, tanto meno, su base campanilistica. A qualcuno è sfuggito che il Medioevo è finito e siamo entrati nel terzo millennio. Il Sindaco di Avezzano dica se è in grado e se ha voglia di opporsi a questo tipo di politica “aquilocentrica” o meno. Naturalmente a vacanze in Australia concluse.