di Ferdinando Mercuri
PESCASSEROLI – La notizia della probabile richiesta di uscita dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da parte del Comune di Villavallelonga, lascia la comunità storica del Parco attonita e preoccupata.
«Il cuore vivo del Parco – dice Silvano Di Pirro, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – rischia di perdere una parte pregiata e di altissimo valore ambientale e scientifico del suo territorio. Un patrimonio collettivo ricco di unicità ambientali e paesaggistiche rischia di essere consegnato alla versione più commerciale e mercatista della fruizione dalla natura. Il disagio di molti Comuni verso il Parco e la sua governance è quasi storico e nasce da esigenze e finalità spesso contrastanti. La Comunità del Parco deve saper mediare fra queste esigenze diverse e trovare punti di equilibrio che mettano insieme tutela dell’ambiente e sviluppo delle comunità locali. Questo è il compito della Comunità del Parco! Negli ultimi anni invece la Comunità del Parco è diventata uno strumento passivo e burocratico, incapace di promuovere e di sostenere iniziative e attività svincolate dalla gestione del Parco e capaci di valorizzare al meglio le peculiarità e le caratteristiche dei Comuni ricadenti nell’area Parco. È mancata una Comunità del Parco propositiva, autonoma e indipendente dalle dinamiche gestionali dell’Ente Parco e meno schiacciata sulle nomine di competenza all’interno del consiglio direttivo del Parco. È da qui, dalla irrilevanza e dallo svuotamento programmatico e propositivo della Comunità del Parco che nascono e si alimentano i disagi di tanti Comuni. Una riflessione seria sul ruolo e sul funzionamento della Comunità del Parco, a questo punto è necessaria e urgente!».
Contro questa scelta, che pare abbia come protagonista il Sindaco Lippa e il sostegno di una parte della popolazione, c’è schierata almeno la metà del paese che di questa eventualità non ne vuole proprio sentire parlare. E come dar loro torto. Forse rivedere alcuni limiti e restrizioni può anche essere considerato, sempre che non si snaturi la… natura, ma che Villavallelonga, la patria degli orsi marsicani, centro delle migliori e più antiche tradizioni di questo territorio, esca dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, equivarrebbe a pensare che Roma non fosse più il centro della cristianità. Come dire, una vera bestemmia in chiesa.