AVEZZANO – Pescara potrebbe diventare entro poco una meta pressoché irraggiungibile per i marsicani. Il combinato disposto dei disservizi di Trenitalia e Tua, infatti, rischiano di costringere tutti i marsicani a traversate stile anni ’60, ante autostrade e quando i treni erano pochi e malandati (ma in compenso arrivavano). Ad evidenziare e, diciamolo, anche scandalosa situazione, irrispettosa, tanto per cambiare, di cittadini di Avezzano e di tutta la Marsica, è il Pd di Avezzano con il Segretario Ceglie n una nota firmata congiuntamente con Aurelio Cambise.
«Torniamo nuovamente a toccare un problema irrisolto – esordiscono i due -, nonostante le continue segnalazioni, quello dei trasporti, con particolare riferimento al collegamento Avezzano-Pescara e viceversa. Ci era sembrato, per un attimo, che un vettore privato (Bianchi Tour) potesse sopperire in alcuni giorni a qualche lacuna. Il pio desiderio è durato poco, perché, sembra che si sia tirato indietro, interrompendo un servizio autonomamente proposto e unilateralmente soppresso (Certe corse sono rimaste scritte solo nei cartelli affissi e divulgati). Ovviamente è inutile considerare la Tua, dove si prevede una riorganizzazione che taglierà il 50% delle corse verso Roma. Chi si trova a vivere questi disagi – proseguono Ceglie e Cambise – sa che non è bello vedere affissi orari che poi vengono stravolti, eliminati senza preavviso e senza correzioni integrative che diano possibilità ai viaggiatori di provvedere in tempo utile.
Ma il nostro pallino fisso è sempre rivolto alla criticità insopportabile dei collegamenti ferroviari ridotti quasi al lumicino. Andare in treno da Avezzano a Pescara è un’impresa: si può partire la mattina solo alle ore 7,13, lasciando scoperta l’intera mattinata, oppure alle ore 16,03. E per ritornare come si fa, se l’ultimo treno da Pescara è alle ore 17,15? Ci sembra un grosso errore avere soppresso il treno delle ore 18:46 da Pescara per Roma Termini. L’assurdo è che dopo le ore 17,15 ben quattro treni da Pescara si fermano tutti a Sulmona e nemmeno uno prosegue almeno fino ad Avezzano. Nessuno pensa al danno per l’economia, il turismo, la cultura, le relazioni sociali. In treno o in autobus, la sera, non si possono raggiungere Avezzano e la Marsica, rispettivamente dopo le ore 17,15 per l’uno e dopo le ore 18 per l’altro da Pescara . Per farla breve – affermano – , chi dalla Marsica deve raggiungere la costa adriatica, se poi vuole tornare a casa dopo le ore 17,15, o dopo le ore 18, o viaggia autonomamente mediante l’autostrada, che ha avuto il più alto incremento tariffario d’Italia, o deve portarsi il mezzo privato fino a Sulmona e poi prendere uno dei quattro ultimi treni, che terminano la corsa tutti a Sulmona. Il mondo, ci dicono, va avanti e sta facendo passi da gigante, ma non sulla tratta Avezzano-Pescara e viceversa. Non dimentichiamo, da ultimo, che molti marsicani studiano nelle sedi universitarie di Chieti e di Pescara e tutti sanno – concludono Ceglie e Cambise – i salti mortali che devono fare per spostarsi da casa all’Università e viceversa (Intorno alle ore 16,30 devono cominciare a correre dalle loro aule, se vogliono ritornare a casa; diversamente rimangono in città)».
Insomma, la situazione è seria visto e considerato che, privati a parte, anche sul’altro versante, quello con Roma, non va meglio. La Marsica e Avezzano con essa, a parte le iniziative personalistiche e verticistiche, e inutile aggiungeremmo, di chi cerca di risolvere tutto con un tè delle 17 con i padroni del vapore facendo passare per favore ciò che in realtà sarebbe un diritto, debbono riscoprire il piacere della lotta e riproporre la Vertenza Marsica all’interno del disegno Abruzzo. O così o sarà sempre più periferia della periferia. Al netto dei soliti Pifferai Magici.
P.L.P.