di Germanico Patrelli
AVEZZANO – Palazzo Torlonia, interviene il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo a fare chiarezza sulla situazione che si protrae ormai da 58 giorni, sul futuro del palazzo storico appartenuto alla famiglia Torlonia oggi proprietà della Regione, ma come detto anche in conferenza, un bene di tutti i Marsicani. Il presidente Giuseppe di Pangrazio precisa subito di essere superpartes, aldilà degli schieramenti politici, ma a difesa di un territorio di cui è orgoglioso di far parte e per questo ha sempre cercato di valorizzarlo. Un intervento, il suo, che è mirato a fare chiarezza, a dissipare dubbi e stupide partigianerie e, soprattutto, a restituire ai cittadini, per il tramite dell’istituzione Comune, un bene collettivo dalla storica vocazione all’arte, all’ambiente, al tempo libero.
La salvaguardia della struttura nasce nel 2011, con la vecchia Amministrazione regionale, dove l’attuale presidente era nella minoranza insieme ad altri consiglieri sempre di minoranza, quando fu soppressa l’Arssa. Progetto al quale egli si oppose ma ove fu approvato un emendamento, tra i vari, che vietava l’allineamento di immobili storici. L’intuito fu proprio quello di vincolare tutti gli edifici facenti parte la Bonifica per evitare, nel momento di fare cassa, la svendita degli stessi. E grazie a questo oggi possiamo parlare di Masterplan di questo luogo importante e centrale non solo per la Città di Avezzano, ma per l’intero territorio marsicano e a disposizione di tutti.
Il Presidente continua chiarendo alcuni punti fondamentali e facendo riferimento al Sindaco che rispetta come figura istituzionale, ma sottolinea che il rispetto bisogna guadagnarselo, dicendo sempre le cose come stanno.
In primo luogo bisogna chiarire che, al contrario di quanto dichiarato da De Angelis, questo luogo non costa nulla al Comune di Avezzano cioè euro 0. Infatti due anni fa, venne stipulato un contratto di locazione per restituirlo alla Città, assegnando alla Presidenza del Consiglio la competenza e mettendo anche un carico finanziario alla stessa di circa 130mila euro, utilizzati per le varie verifiche di idoneità sismica e stabilità dell’edificio. Diversamente l’immobile, benché storico, non avrebbe potuto essere utilizzato in parte per allestire il centro studi Palanza. Con l’aiuto della Proloco e gli studenti di alcune scuole superiori, inoltre, è stato riordinato, organizzato e reso funzionante, perché la Città chiedeva di poter ospitare questo patrimonio di libri, lasciato in dono alla collettività, in un luogo adeguato.
Ma ora parliamo di Masterplan. Fu deciso di elevare questa struttura a complesso strategico per l’intera regione, da porre al cospetto del Paese per organizzare eventi di primaria importanza, di carattere anche straordinario ed a livelli europei. È per questo che nasce il Masterplan del Palazzo Torlonia dotato di 4.7mln di euro, che sono tantissimi e con una destinazione ben precisa.
Il Presidente sottolinea, e non per polemica ma per dato di fatto, che lui collabora attivamente con tutte le Amministrazioni della regione ed anche extra regionali, ma ad oggi sono 9 mesi che non ha alcuna interlocuzione con l’ Amministrazione targata De Angelis, non essendo pervenute, da parte della stessa, sollecitazioni istituzionali né per questa iniziativa e né per altre eventuali iniziative sul territorio, pur avendo dato la massima disponibilità per il benessere del territorio. Precisa anche che per far arrivare il 5% della somma stanziata per l’inizio dei lavori, ci vogliono i tempi tecnici, bisogna attendere i famosi 30 giorni per l’affidamento dei lavori e che nessuno faccia ricorso contro chi ha vinto lo studio di progettazione. In buona sostanza sono assolutamente infondate le voci che affermano il mancato stanziamento dei fondi.
Arriviamo alle mille polemiche sul trasferimento della Polizia locale. Il Palazzo ed il Masterplan sono stati destinati per valorizzazione culturale sociale e formazione. Quindi a nessuno può venire in mente di mettere la Polizia locale all’interno di questo luogo. Può , al massimo, avere un presidio che oltre a fare un lavoro di ufficio, può avere un ruolo di vigilanza, ma, ha ribadito Giuseppe Di Pangrazio, solo un ufficio e non altro. Insomma il clamore creato, ciò che ha allarmato tutte le Associazioni, è stato cosi spento dalle precisazioni della Regione, in merito alla destinazione di questo edificio, attraverso un atto ufficiale e formale. La Regione, infatti, delibera di consentire il trasferimento all’interno di Palazzo Torlonia esclusivamente di un presidio di Polizia Locale, per le finalità di controllo e vigilanza risultando in linea con la legge regionale 120/1997. E non di tutti gli uffici della Polizia locale.
In conclusione, questo è quanto ha affermato il Presidente del Consiglio regionale nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Torlonia. Le giuste osservazioni da fare a questo punto le lasciamo a voi lettori. Un’amministrazione che per 9 mesi ha fatto ciò che ha ritenuto di fare, senza tenere in alcun conto delibere e competenze; un sindaco prima dimissionario civico che poi si è dichiarato di destra dopo aver fatto capitolare la sua coalizione e la sua giunta sostituendo il “mai con loro” con il “per il bene della città”; che, in merito a Palazzo Torlonia, ha fatto una delibera che parrebbe al di fuori delle sue competenze. Un atteggiamento che, oltre alle polemiche, ha costretto la Regione Abruzzo ad intervenire per fare chiarezza. Tutto ciò la dice lunga sulle decisioni prese e da prendere. Noi puntualmente andremo a mettere il naso, a cercare che sia fatto tutto veramente per il bene della Città, a tutela del territorio, perché siamo per la Verità e non per le bugie e di bugie finora ne sono state dette anche troppe.