di Americo Tangredi
SCURCOLA MARSICANA – La settimana santa racchiude al suo interno fede e pietà popolare creando in se delle tradizioni che perdurano per molti secoli. Questo è il caso di Scurcola e dei suoi antichi riti inerenti al periodo che precede la solennità della Pasqua del Signore.
Le manifestazioni religiose iniziano la sera della Domenica delle Palme, quando il popolo scurcolano si ritrova presso la chiesa di Santa Maria della Vittoria per celebrare il “Calvario”; una Via Crucis (molto sentita dal popolo) alternata da canti e musica d’organo, intervallato da letture tratte dagli scritti di San Leonardo da Porto Maurizio. Successivamente le sere del lunedì, martedì e mercoledì santo le quattro antiche confraternite (SS. Trinità, SS. Sacramento, San Bernardino da Siena, Suffragio) si ritrovano nelle loro sedi per provare i canti da intonare durante la processione del venerdì santo.
Il giovedì santo, oltre ad essere canonicamente l’inizio del Triduo Pasquale (ossia gli eventi del Ministero pasquale di Gesù: l’istituzione dell’eucarestia, del sacerdozio ministeriale, la passione, la morte, la discesa agli inferi e la resurrezione) segna il cuore dei riti della settimana santa a Scurcola. Nella mattina del giovedì santo, nelle sedi della quattro confraternite, si celebra il “Cenacolo”. Il “Cenacolo” non è altro che un pasto comune, aperto ai membri della confraternita e non solo, dove si cucina una zuppa di ceci, alici, baccalà e broccoli. Nella sera del giovedì santo, nella Messa della Cena del Signore, i membri delle confraternite della SS. Trinità e del SS. Sacramento partecipano alla lavanda dei piedi. Ad ogni membro partecipante viene lasciato in dono un mazzo di fiori colorati e “jo tortato” (una ciambella salata con i semi d’anice).
La mattina del Venerdì Santo ha luogo la visita delle sette chiese, in ricordo del viaggio che fece Gesù per la salvezza del mondo. Le quattro confraternite, partendo dalle proprie sedi, intonando il Miserere si dirigono verso la chiesa della Trinità. Segue una processione molto sentita. Come per il giovedì santo, anche per il venerdì si celebra il “Cenacolo”, qui si servono, solitamente, un piatto di spaghetti al sugo di tonno, baccalà, alici e broccoli. Successivamente il “cenacolo” del venerdì sera, si svolge la cosiddetta “messa stracciata”, ovvero l’azione liturgica che la chiesa celebra il venerdì santo (composta dal rito d’introduzione, la proclamazione della parola, la preghiera universale, l’adorazione della croce e l’eucarestia).
Dopo il silenzio del Sabato Santo esplode la luce della Pasqua che coinvolge anche Scurcola Marsicana. «Per l’abitante di Scurcola – riferisce Gianmarco Di Cosimo giovane maestro di canto della confraternita della SS. Trinità- i riti della settimana santa sono una delle tradizioni più forti, forse sono l’unico momento dell’anno in cui il paese si sente realmente comunità».