di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Se accordicchio sarà, sarà un accordicchio a tre: De Angelis-Casciere-Udc. Per il “bene della città”.
Sono questi gli ultimi sviluppi in seno alla vicenda che dovrà portare a martedì mattina 27 marzo quando De Angelis deciderà se resterà Sindaco di Avezzano o se consegnerà chiavi e ufficio al Commissario per dare appuntamento alle urne a dicembre o ad aprile del 2019.
A dare una chiarezza a questa vicenda è stata la coalizione di Gianni Di Pangrazio che, in una riunione tenutasi oggi pomeriggio, ha subito fatto sapere, senza possibilità di ripensamenti, quale sarà la sua posizione.
«Per il rispetto che dobbiamo ai nostri tantissimi elettori e alla città, pur non volendo il Commissario – ha dichiarato il capo coalizione Gianni Di Pangrazio – i dieci consiglieri che appartengono al nostro gruppo suddivisi nelle varie liste, smentendo anche talune false informazioni, resteranno in minoranza pronti al confronto come sempre e come offerto dall’inizio all’attuale Amministrazione ora finita in minoranza. Voglio ricordare ai cittadini – precisa Di Pangrazio – che subito dopo il risultato elettorale, quando era chiaro che sussistesse il rischio “Anatra Zoppa, offrimmo la nostra disponibilità a realizzare una Amministrazione condivisa per evitare problemi in seguito. Poi arrivò la proclamazione degli eletti del dottor Forgillo, che dette una maggioranza abusiva a De Angelis. In quella sede, pur avendo pronti i ricorsi, offrimmo nuovamente a De Angelis la nostra apertura a trovare una soluzione. Disponibilità e apertura riconfermate quando sono state proclamate le sentenze del Tar Abruzzo e del Consiglio di Stato. La risposta di De Angelis è stata sempre la stessa “Mai con la coalizione Di Pangrazio, mai con Di Pangrazio!”. E allora bisogna essere coerenti e noi lo siamo fino in fondo. Se l’Udc deciderà di entrare nella maggioranza, come abbiamo inteso da alcune video dichiarazioni, rispetteremo al loro scelta ma noi restiamo in minoranza da dove cercheremo di operare per la città».
Insomma, la palla torna nel campo Udc che dovrà dire, questa volta, permetteteci la divagazione cinematografica, fuori di supercazzola politichese alla Conte Mascetti, “Sì, entriamo a sostegno di De Angelis”, “No, ne restiamo fuori”. Senza scomodare il “bene della città”, presunti sensi di responsabilità e quant’altro, tutto per mascherare una decisione che, evidentemente, pesa e non tanto per la responsabilità ma perché si poteva fare tutto molto tempo addietro, dopo il “giuringiurella” pre-elezioni politiche in via Bagnoli 71, nella sede di Forza Italia.
E qui scatta anche una riflessione politica. In buona sostanza, questa amministrazione De Angelis 2, qualora si formasse, vedrebbe schierati Forza Italia, la Lega di Salvini e l’Udc. Insomma, la formazione di centrodestra classica, priva di Fratelli D’Italia, partito che non è in Consiglio. I partiti, appunto. La coalizione “Insieme”, l’armata civica di De Angelis non esiste più e si è tramutata nell’alleanza di centrodestra che più classica non si può, quasi edizione Primo Berlusconi del 1994 se non fosse per l’estinzione di An. Insomma alleanza partitica piena. Udc a parte, la cui via sembra ormai spianata ed asfaltata con tanto di segnaletica orizzontale e verticale, come la metteranno i civici di De Angelis, specie quelli che hanno una storia fortemente distante dal centrodestra? Oddio, speriamo non rispondano … Per il bene della città.
Un’ultima notazione. De Angelis in cinque anni ha cambiato quattro volte pelle. Nel 2013, assessore di Di Pangrazio, era sui palchi delle manifestazioni del Pd. Quindi, dopo la rottura con l’ex Sindaco, è uscito il gruppo di riferimento di Partecipazione Popolare (Barbonetti, Lamorgese “Pissino” Gallese e Cipollone), quindi ha fondato Avezzano Rinasce e la coalizione Insieme, completamente civica (se non fosse per Forza Avezzano subito diventata in aula Forza Italia e Avezzano Popolare nata in partenogenesi con Alleanza Popolare) ed ora in versione centrodestra 2.0.
Una domanda, in tutta sincerità, ce la poniamo e ve la poniamo: ma siete davvero sicuri che il Commissario Prefettizio abbia un aspetto così tetro?
Potremmo concludere, e lo facciamo, con una nota frase di quello che può essere considerato il più grande statista occidentale moderno, Sir Winston Churchill: «Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l’indigestione» ma non prima di aver chiesto la tipica informazione che chiedeva il Conte Mascetti/Ugo Tognazzi nel film Amici Miei: «Scusi sorella, ma lo scappellamento è a destra o a sinistra?».