di REDAZIONE DI MARSICAWEB
AVEZZANO – Stiamo assistendo ormai da giorni ad una diatriba che sta assumendo toni sempre più grotteschi, fin quasi a sfociare nel teatro dell’assurdo. La polemica riguarda la decisione dell’attuale amministrazione di trasferire il comando della Polizia Locale a Palazzo Torlonia.
A tal proposito è bene chiarire un punto fondamentale: la redazione di Marsicaweb non ha mai espresso un giudizio di merito riguardo la decisione in sé, ma ha contestato il metodo, non proprio democratico, dell’operato della Deangelis administration: forse democrazia vorrebbe che una questione che tocca le radici storiche, le uniche, della nostra città sia passata al vaglio di un dibattito democratico sereno e costruttivo in cui tutte le parti coinvolte possano esprimersi liberamente per trovare soluzioni che contemperino sia le esigenze culturali del territorio, sia quelle della pubblica utilità. Invece, ad alcune associazioni chiamate dal Sindaco il 9 marzo scorso per “discutere di Palazzo Torlonia” e che hanno provato a suggerire una alternativa alla delibera approvata il 27 Febbraio, (delibera N°46) il primo cittadino ha risposto: “La città l’amministro io!”.
Successivamente, il 16 marzo, a Palazzo di città è avvenuto un nuovo incontro, questa volta con associazioni che hanno accettato e espresso parere favorevole al trasferimento della polizia locale a Palazzo Torlonia. Sul primo incontro nemmeno una riga è stata scritta sulla pagina “istituzionale” (le virgolette in questo caso sono d’obbligo) Gabriele De Angelis Sindaco di Avezzano, né è stato diramato alcun comunicato stampa; del secondo, proclami trionfalistici sulla sopracitata pagina e comunicati stampa.
Il nostro giornale ha pubblicato in data 17 marzo un articolo “Palazzo Torlonia. De Angelis incontra solo chi gli dice «sì»”, a firma del direttore Pierluigi Palladini, noto, come è stato definito da un membro dello staff del Sindaco, e, aggiungiamo noi, stimato, giornalista. Palladini, ancora una volta, dopo aver riportato i fatti senza aggiungere o togliere, e il testo integrale del comunicato diramato dallo staff del Sindaco e senza essere entrato nel merito della questione, ha espresso un parere sul modus operandi di questa amministrazione che dà spazio solo a chi la asseconda censurando e tentando di screditare chi non è allineato al Deangelis pensiero e chi, come nel caso del nostro Direttore, ha fatto dell’informazione onesta e libera la sua missione.
Non possiamo, pertanto, non chiederci se siano confacenti ad una libera democrazia i toni veementi sulla pagina “istituzionale” del Sindaco usati nei confronti di una nostra lettrice tacciata di ridicolo e di infantilismo e, velatamente, ma non troppo, di ignoranza; non possiamo non chiederci se attenga ad una libera democrazia alludere con toni non proprio lusinghieri “al noto giornalista”e, quando “il noto giornalista” interviene per rivendicare la correttezza del proprio operato viene censurato e addirittura bannato dalla pagina “istituzionale” del Sindaco di Avezzano, senza più la possibilità di replica qualora venga nuovamente citato e offeso nella sua integrità professionale; non possiamo non chiederci se sia consono ad una libera democrazia censurare e bannare dalla medesima pagina “istituzionale” un altro comunicatore istituzionale, questa volta senza virgolette.
Quando la libertà di opinione viene attaccata in modo così becero con il silenzio e l’assenso di chi dovrebbe esserne il garante, di istituzionale c’è rimasta solo l’arroganza. Ma questa non è una novità.