di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Immigrati nordafricani, Marsica e Piana del Fucino, droga, quattro elementi comuni di un fenomeno e non di episodi causali e slegati fra loro. È ora che questo si dica chiaramente perché no si può continuare ad assistere allo stillicidio di arresti singoli, in coppia, al massimo in terzetto di marocchini, libici, algerini e tunisini, tutti per spaccio o per traffico di droga, e tutti da tempo nelle nostre contrade, soprattutto nel Fucino, giunti chissà come e rimasti non si sa bene in che modo. C’è qualcosa di più e questo, lo annunciamo sin da ora, sarà oggetto di una nostra approfondita inchiesta.
Ma andiamo all’ultimo episodio. I carabinieri di Gioia dei Marsi, coordinati dal comandante della Compagnia di Avezzano, il Capitano Pietro Fiano, hanno tratto in arresto un giovane pusher in esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo della Marsica.
Le accurate indagini svolte, coordinate in prima linea dal Procuratore della Repubblica dott. Andrea Padalino Morichini, hanno consentito di raccogliere gravi ed inconfutabili elementi di reità a carico di R.J, 28 anni, originario del Marocco, tali da consentire l’emissione nei suoi confronti della misura restrittiva degli arresti domiciliari.
Il giovane pusher, tenuto sotto controllo dagli investigatori per alcuni mesi fino al settembre 2017, aveva spacciato numerose dosi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” e “marijuana” a giovani tossicodipendenti di Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi.
I militari, mentre portavano a termine l’esecuzione del provvedimento restrittivo, hanno trovato nell’abitazione del giovane nordafricano 8 gr. di sostanza stupefacente, cocaina, suddivisa in 18 dosi e 16 gr. 16 di hashish, suddivisa in 5 stecche, già pronte per essere immesse sul mercato, bilancini di precisione e 825 € in banconote di vario taglio, provento dell’attività illecita che sono stati sottoposti a sequestro.
Il marocchino, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso il proprio domicilio per rimanervi agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Le indagini hanno anche consentito di individuare un complice, D.T., 24 anni, sempre originario del Marocco, denunciato per concorso in detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Ora andiamo a vedere da dove vengono, chi li porta, come fanno a restare e chi li copre.