di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Crisi comunale di Avezzano dopo l’Anatra Zoppa, i… piccioni viaggiatori di De Angelis sono ancora fermi sotto i cornicioni di Palazzo di Città. Una posizione, peraltro, molto… pericolosa.
Si pensava che il Sindaco cominciasse subito gli incontri, in modo da arrivare poi a dare comunicazione del “tutti a casa” o della nuova giunta entro questa settimana. Invece no. Abbiamo sentito telefonicamente i principali… “indiziati”, ovvero il leader di Noi Con Salvini marsicano, l’avvocato Leonardo Casciere, e il segretario cittadino dell’Udc, Leonardo Rosa.
«Io sono stato chiarissimo in aula – ci ha detto l’avvocato Casciere – . Non mi ha ancora chiamato nessuno e non ho ricevuto nessuna telefonata dal Sindaco o dalla sua segreteria. Comunque quello che ho detto in aula resta valido». Come si ricorderà Casciere aveva dato la sua disponibilità ad entrare in maggioranza a condizione che si trattasse di una chiara amministrazione di centrodestra, caratterizzata da una sostanziale modifica del programma in favore del sociale e con componenti del governo cittadino di altissimo profilo. In buona sostanza, c’è poco da aggiungere.
L’altro “indiziato”, come si diceva all’inizio, è l’Udc. Il segretario cittadino del partito dello scudo, Leonardo Rosa, così ci ha risposto al telefono: «Non ci sono stati incontri o colloqui, né ufficiosi, né ufficiali. Non solo. Dal Municipio non ci è arrivato nessun segnale e nessuna chiamata».
Intanto la coalizione Di Pangrazio, Udc compreso, si è riunita in municipio per fare il punto della situazione. Una vera e proprio riunione della nuova maggioranza consiliare.
Una riunione per ribadire l’unità, anche d’intenti, alla luce dell’impegno preso «con i cittadini prima di tutto», si legge in un documento diffuso. Presenti i consiglieri di tutte le liste, con Gabriele Tudico in teleconferenza; assenti giustificati Lino Cipolloni e Luigia Francesconi, impegnati fuori Avezzano, UdC, rappresentato da Antonio Di Fabio.
«La coalizione facente capo a Giovanni Di Pangrazio è e resta una coalizione unita – ha rimarcato nel corso dell’incontro, con la piena condivisione di tutti i presenti, il Capogruppo della lista “Per Avezzano” Mario Babbo – , la quale, come più volte ribadito, è sì pronta a collaborare per il bene della città, ma senza esclusione di alcuno, senza diktat o condizioni. Il programma creato e condiviso è un programma di valore, su questa base continueremo a confrontarci, nel pieno rispetto di tutte le componenti della coalizione , partiti e rappresentanze civiche, in quanto tutte espressioni della volontà degli elettori».
«Qualcuno dovrebbe capire che le persone sono stufe dei giochetti politici, oggi è più che mai cruciale occuparsi dei temi che stanno a cuore ai cittadini, avere cura della città, andando oltre le posizioni ideologiche che non interessano più a nessuno – ha sottolineato Giovanni Di Pangrazio – . Temi che sono principalmente la sicurezza, le scuole, il lavoro, i servizi essenziali, la cultura, la tutela e la promozione del territorio. Non staremo a ripetere quanto fatto e quanto avviato, ma abbiamo proposto un programma di spessore per portare a termine i progetti iniziati, un programma che la città ha premiato, e che porteremo avanti. La Coalizione Di Pangrazio, con coerenza – conclude Di Pangrazio – conferma l’adesione ai principi alla base della sua costituzione, nel rispetto del patto con gli elettori che hanno sancito la sua vittoria alle urne, e sarà pronta a qualsiasi confronto con altre forze civiche e con altri partiti, ma con voce unitaria».
Insomma il gruppone di maggioranza, se venisse confermato ciò, si presenterà a De Angelis con una posizione comune e a nulla, a quel punto, sarà valso il distinguo di De Angelis, fra il duo Di Pangrazio-Boccia, e gli altri. Il latinissimo “Divide et Impera”, in buona sostanza, questa volta pare non aver funzionato. La sensazione, però, è che nelle prossime ore le cose potrebbero improvvisamente chiarirsi e definirsi e agli avezzanesi sarà dato sapere se avranno un sindaco o un commissario che, anche per rispetto di chi fa questo lavoro, non è necessariamente un incubo o un personaggio dell’orrore.
Tranne per qualcuno, ovviamente.