di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Per il bene della città. È stato questo il mantra che ha imperversato per tutta la seduta consiliare di sabato scorso, dedicata alla surroga dei consiglieri della coalizione Di Pangrazio, subentrati a quelli erroneamente nominati dalla Commissione elettorale nel giugno 2107.
Una seduta che ha visto tutti non pronunciare mai la parola accordi, trattative, ma solo programma condiviso, consultazioni, ovviamente per il bene della città.
E per il bene della città, nelle ultime serate, qualcosa si sta muovendo. In qualche caso, pare, anche bruscamente. Le prime indiscrezioni riguardano l’Udc cittadino. Una movimentata riunione del Comitato comunale, stando a queste voci, avrebbe portato ad una brutta spaccatura interna fra coloro che si dicono disposti ad entrare nella maggioranza De Angelis e, invece, quelli che non ne vogliono proprio sapere.
Sarebbero volate urla e parole grosse, minacce di abbandonare il partito se si entrasse con De Angelis, un vero e proprio derby interno all’Udc che, dopo la sonora batosta elettorale nazionale, ora rischia di sparire del tutto anche a livello territoriale e perdere in ogni caso pezzi importanti. Altro che “giuringiurella” del centrodestra a via Bagnoli 71!
Ma qui, a quanto pare, il bene della città non c’entra nulla. Qui si parlerebbe proprio d’altro. Stiamo alle ambizioni personali, tipo l’assessorato ai lavori pubblici, desiderata di qualcuno, o incarichi su enti esterni, mire di altri ancora. Contro questo, invece, una buona parte dell’Udc che vede nella scelta di appoggiare De Angelis una sorta di suicidio collettivo. E a nostro parere non è lontano dal vero.
Chi ora vorrebbe appoggiare De Angelis, dovrebbe ricordare cosa disse l’allora candidato sindaco in risposta al Segretario nazionale Cesa che predisse la vittoria di Gianni Di Pangrazio al primo turno. De Angelis disse che Cesa doveva evitare di fare previsioni perché la gente, a suo parere, era stanca della vecchia politica «e soprattutto di un partito che ha cambiato più casacche di quante non ve ne fossero effettivamente a disposizione», insomma dei voltagabbana, o conigli saltatori, di professione. Che non ci pare esattamente un attestato di stima e un complimento.
Ora assistiamo ad una cosa dai contorni davvero tristi. Alcuni conigli saltatori che, evidentemente, non vedono l’ora di manifestare pubblicamente le loro… doti, e un Frate Cercatore che, all’uopo, si trasforma pure nel Sarto di Panama per cucire in tempo una nuova casacca agli Udc che gli giureranno fedeltà.
Per il bene della città. Sabato dalle 12 fino alle 15,30 lo abbiamo sentito tante di quelle volte che… non ci abbiamo creduto. La realtà dei fatti, è sotto gli occhi di tutti. Mentre Sua Assenza-Sarto di Panama va cercando nuovi fedelissimi, mentre ci sono disponibilità ed indisponibilità che mutano al mutar del giorno, mentre l’unica cosa certa, ad ora, è che 10 su 13 della coalizione Di Pangrazio restano sulla posizione espressa nel documento letto e consegnato sabato in Consiglio, la città viene lasciata a se stessa, a discutere se la Polizia locale va bene o no al Palazzo Torlonia, senza una iniziativa che rilanci soprattutto il lavoro e nella propaganda spicciola e vuota di progetti di là da venire che, nella migliore delle ipotesi, potrebbero portare vantaggi solo nel lungo periodo.
La scelta, quindi, è tra i conigli saltatori e le loro pretese, o un commissariamento che forse tanto lungo potrebbe anche non essere. Di sicuro poteva non esserlo se il Sindaco avesse accettato la realtà e avesse consegnato le dimissioni entro il 24 febbraio scorso consentendo di votare entro giugno. Per dirla con lo scrittore serbo Milovan Vitezovic: «Un politico abile sta dalla parte giusta sino all’ultimo momento – poi all’ultimo momento passa dalla parte giusta!». Per il bene della città, naturalmente.