di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Sarebbe stato contentissimo San Francesco d’Assisi per l’andamento del Consiglio comunale di Avezzano di questa mattina. Per la verità non era iniziata proprio all’insegna del rispetto visto che, alle 11, i consiglieri della nuova maggioranza, quella che fa capo a Gianni Di Pangrazio, erano tutti presenti, mentre latitavano i consiglieri del sindaco e il primo cittadino stesso. La voce era che non si sarebbero presentati. Alle 12, invece, il gruppetto di dieci persone, il Sindaco, la Presidente del Consiglio e gli otto consiglieri (si sé vista anche una ex assessora che evidentemente si era confusa), sono arrivati.
Campanella in aula e si parte. I nuovi consiglieri si siedono e il Presidente avvia la seduta che, per la prima mezz’ora abbondante, se ne va con la lettura di verbali, sentenze e provvedimenti attuativi delle sentenze di Tar e Consiglio di Stato che hanno sottratto la maggioranza al Sindaco De Angelis.
Subito dopo è stato lo stesso De Angelis a prendere la parola spegnendo gli entusiasmi di chi voleva fosse una sorta di festa della Democrazia. «La situazione politica è totalmente da ricomporre ed è oggettivamente difficile – ha detto De Angelis -. Si deve ricucire un quadro politico molto complesso. Io sono disposto a discutere con tutti e a cercare una soluzione che possa affrontare i problemi e risolverli col solo fine di fare il bene della città».
Due notazioni. L’improvviso cambio di tono del Sindaco e una freddezza generale dell’aula. La chiusura del discorso del primo cittadino, infatti, non ha suscitato applausi di alcuno. Consiglieri amici compresi.
Subito dopo è intervenuto il titolare della maggioranza, Gianni Di Pangrazio. L’ex Sindaco ha ricordato i mesi passati con i ricorsi presentati e il rapporto conflittuale e teso fra maggioranza ed opposizione.
Di Pangrazio ha poi richiamato il Sindaco, apprezzandone i toni più distesi e l’apertura manifestata, ad un confronto più ampio ed ha letto un documento che riportiamo integralmente: «Le 8 liste Civiche che hanno sostenuto, insieme alle liste espressione dei partiti, la candidatura a Sindaco di Giovanni Di Pangrazio hanno ottenuto alle recenti elezioni amministrative un lusinghiero risultato. Il loro apporto è stato determinante per assicurare alla coalizione la maggioranza dei consensi al primo turno. Le liste civiche sono riuscite a dare rappresentanza ai bisogni di tanti cittadini. Ad Avezzano come nel resto dell’Abruzzo e dell’Italia il “civismo” è riuscito a svolgere l’importante ruolo di avvicinare tante persone alla politica, alla cosa pubblica ed a raccoglierne le istanze di partecipazione. Dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha finalmente allineato la composizione del Consiglio Comunale al voto espresso democraticamente dagli elettori di Avezzano, le suddette liste hanno ben 8 consiglieri, i quali condividono gli stessi valori, il moderatismo, la solidarietà, e gli stessi orizzonti programmatici, sintetizzati nel programma presentato alla città. Programma che, è bene ricordarlo, ha raccolto il maggior numero di consensi tra i cittadini di Avezzano. Gli 8 Consiglieri comunali delle liste Civiche e dei partiti, che hanno dato prova di grande “compattezza”, alla luce della nuova composizione del consiglio comunale, dove la coalizione Di Pangrazio dispone della maggioranza dei seggi, sono convinti che occorre lasciarsi dietro le spalle divisioni e contrapposizione adoperandosi per evitare il commissariamento per il bene di Avezzano. Per queste motivazioni sono disponibili ad un confronto costruttivo con tutte le componenti politiche e civiche presenti in consiglio comunale, per verificare la possibilità di trovare un’intesa chiara e trasparente, alla luce del sole, evitando veti e imposizioni e mettendo da parte contrapposizioni di parte, visto che entrambe le coalizioni confrontatesi recentemente ad Avezzano, hanno al loro interno esponenti di diverse parti politiche. Il primo passo è aprire un confronto sul programma, con liste dei raggruppamenti presenti in Consiglio Comunale, e concordare congiuntamente i punti programmatici più importanti per la città, tenendo conto del ruolo di “città territorio” che Avezzano svolge rispetto agli altri comuni della Marsica. Siamo convinti che sedendoci tutti insieme attorno un tavolo è possibile concordare un efficace “programma per il territorio”, sintesi dei programmi presentati dai diversi raggruppamenti, che hanno molte parti in comune. È attorno al “programma per il territorio” che occorre coagulare coloro che sono interessati al bene della città. Fissati i capisaldi programmatici la composizione degli assetti nel consiglio, nella nelle Commissioni, nella Giunta diventa secondaria: la città dispone di donne e uomini capaci di portare avanti con efficacia il programma di governo. Siamo convinti che questa nostra posizione di apertura e di confronto è condivisa anche dalle altre due componenti partitiche che hanno dato vita alla coalizione Di Pangrazio e auspichiamo che le altre forze politiche presenti in consiglio comunale, siano aperte ad un confronto franco e costruttivo finalizzato ad assicurare, nei tempi e nei modi da concordare, un “governo” alla città».
Insomma, Di Pangrazio propone una “Große Koalition” alla marsicana nella quale, però, il sindaco deve rinunciare al suo Vangelo e concordare i punti del programma da realizzare per il bene della città.
Sono seguiti gli interventi di neo consiglieri e poi la prima bordata di fuoco è arrivata dal consigliere Mario Babbo (del quale riportiamo il video) che ha ricordato al Sindaco il cambio delle serrature delle stanze comunali la notte dopo i risultati elettorali, vendette e trasferimenti punitivi di dipendenti, oltre a comportamenti discutibili con le altre componenti politiche. Il tutto condito, però, dal fatto che resta valido il documento che pone come pietra angolare il bene della città.
La palla è poi passata al consigliere Roberto Verdecchia che ha ricordato come si pongano emergenze rilevanti come il Tribunale, l’ospedale e soprattutto il lavoro con un nucleo industriale deserto e una politica al momento assente. Tutti argomenti da affrontare con proposte condivise per il bene della città.
Feroce anche il neo consigliere Gallese che ha rimarcato come l’unica proposta arrivata dal sindaco, in tema di lavoro, sia il cementificio in pieno Fucino. Una proposta che non troverà mai l’appoggio della coalizione Di Pangrazio, ovvero della maggioranza. Anche perché a tutto può essere utile una eventualità del genere, tranne che al bene della città.
Per l’ex maggioranza è intervenuto solo il consigliere Vincenzo Ridolfi. Toni quasi eucaristici, voce bassa, e discorso fra amici per dire al Sindaco che se si dovesse arrivare a situazioni di ingovernabilità meglio dimettersi subito. Ridolfi, in sostanza, ha affermato che se si avrà una maggioranza larga e collaborante bene, perché si lavorerà per il bene della città. In caso opposto il “tutti a casa” sarà il bene della città.
Lino Cipolloni, Udc, ha dichiarato di condividere il documento di Di Pangrazio e che andrà dal Sindaco affinché si trovi un programma comune e una maggioranza larga per lavorare il tempo che sarà possibile, per finalizzare progetti ed iniziative che consentano di risolvere i problemi più urgenti e fare il bene della città.
Casciere ha annunciato il mutamento di nome del suo gruppo in Lega-Salvini Premier e ha rivendicato il suo 20% alle elezioni politiche affermando che, se la nuova amministrazione ci dovrà essere, dovrà essere di centrodestra.
Ultimo intervento quello di Nando Boccia che ha attaccato tutti i comportamenti del Sindaco e della maggioranza, dalla fine delle elezioni ai primi consigli, fino ad arrivare a decisioni come quelle di far pagare al Comune la costituzione per il Consiglio di Stato, le spese folli di Natale, l’arroganza mostrata in ogni appuntamento e su ogni decisione. Boccia, però, ha affermato di aver sottoscritto il documento dell’ex Sindaco Di Pangrazio e di essere disposto a collaborare per il bene della città.
Campanella e seduta sciolta. Nel ballatoio fra le scale e l’aula consiliare si assiste ad una lite furiosa innescata con il consigliere Boccia dall’addetta ai social del Sindaco.
Subito dopo, addirittura, un’accesissima discussione, vicina alla rissa verbale, alla quale ha partecipato anche il Sindaco andato via col fido Appetiti convinto, stando alle sue parole, che «con questi non si può avere un dialogo!».
Ora non resta che aspettare le prossime due settimane circa. Quando la liturgia delle consultazioni, alle quali non potrà partecipare il Capo di Gabinetto Claudio Paciotti, in quanto dirigente comunale, sarà conclusa, il Sindaco dovrà decidere se andar via o governare con un nuovo programma e una nuova maggioranza. Insomma, dovrà decidere la cosa migliore. Per il bene della città.
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