di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Dopo nove mesi finalmente si riuscirà ad avere il Consiglio comunale legittimo ad Avezzano. Un parto podalico e complicato, evidentemente, dalle dimensioni del nascituro. Comunque ora il peggio è passato e tutto torna alla normalità. La normalità giuridica, nel senso che si son fatte le elezioni e gli eletti sono in Consiglio. Per il resto di normale non c’è nulla.
Si parta dalle conseguenze di questa legge scritta dal legislatore in stato di evidente alterazione psicofisica. Una maggioranza senza sindaco e un sindaco senza maggioranza. Da dove la si guardi non è importante, è l’effetto, allucinogeno, che interessa.
La normalità sarebbe che davanti a ciò o si dimetta il sindaco o si dimettano i consiglieri. Soprattutto in questo caso. Una campagna elettorale accesissima, con toni esagerati e un clima da sfida finale. Doveva restarne in piedi uno solo fra Gianni Di Pangrazio e Gabriele De Angelis. Invece sono ancora tutti e due lì. Uno ha i consiglieri ma non la fascia, l’altro ha la fascia ma non i consiglieri.
Ed allora, dopo giorni di comunicati, accuse, risposte, strappi, ricuciture, di «io non volevo dire quello», «io non ho capito», «sono due livelli diversi», e altre tristissime e indigeste “supercazzole” del genere, domani, sabato 10 marzo 2018, alle 11, finalmente tutti si troveranno in aula, di fronte, faccia e faccia. Forse non risuonerà la tromba di Duello al Sole, ma di duello si tratterà. Ma nei duelli sono gli Hombres Vertical, i Gringos, gli eroi a sfidarsi. Occhi stretti, mani sulle armi, sole a picco, silenzio di tomba.
Nell’aula consiliare di Avezzano sarà diverso. Totalmente.
Venticinque contendenti, forse 24. Due capi, un solo obiettivo. Forse ci sarà anche il sole e persino qualche occhio stretto. Niente armi, niente trombe. Nemmeno un coyote. Nemmeno una balla di rovi che rotola. Nulla. Tutti in attesa di vedere se da una parte o dall’altra, improvvisamente, e redendo finalmente chiaro il proprio pensiero, con un gesto, una parola, una denominazione, spunteranno fuori i temutissimi “conigli saltatori”.
I “civici”, come si son definiti, da un lato e dall’altro, dovranno decidere se confermare il loro appoggio ai relativi capisquadra, oppure se cambieranno casacca facendo proseguire l’attuale sindaco o se favorire l’arrivo del Commissario Prefettizio, le nuove elezioni e un nuovo sindaco.
Ci saranno persone, e non “conigli saltatori” in grado di prendersi le proprie responsabilità in questo Consiglio comunale e dichiarare la loro intenzione, chiaramente e senza rimangiarsi nulla?
Nel sole alto di mezzogiorno, finalmente, avremo la verità.