di Pierluigi Palladini
AVEZZANO – Per non farlo affogare nei debiti si proverà ad ottenere il concordato preventivo in continuità dal giudice civile. Per far chiarezza sulla quantità e tipologie dei debiti che hanno portato allo sfascio del Cam, si auspica l’intervento della Procura della Repubblica.
Ieri sera, nella sede del Consorzio, si è tenuta l’assemblea dei sindaci con i vertici del Cam stesso. Una assemblea con all’ordine del giorno la comunicazione della Presidente, Manuela Morgante, della necessità di ricorrere al Concordato preventivo in continuità per gestire la massa debitoria e ripartire da capo. Insomma, i dirigenti di fresca nomina, dopo meno di un anno di gestione, hanno alzato le mani davanti ad una situazione, peraltro più che nota, di fortissimo indebitamento cui, secondo loro, non si può far fronte se non in questo modo.
I sindaci di Tagliacozzo, Carsoli ed altri, da poco entrati nel Consorzio, hanno avanzato più che legittime osservazioni ma la presidenza ha fatto intendere che le decisione spetta alla dirigenza e non ai sindaci e che in ogni caso l’entità e la vastità del buco nei conti del Cam sono di una proporzione tale da poter ricorrere a solo allo strumento concordatario.
Più di qualcuno, peraltro, ha chiesto che si facesse chiarezza sui debiti e sui bilanci, si è parlato persino di bilanci falsi che sarebbero stati approvati negli anni, senza parlare poi di spese e decisioni a dir poco suicide. In attesa dell’arrivo, speriamo velocemente, degli inquirenti, quindi, nei prossimi giorni si porterà una richiesta al tribunale civile di Avezzano per ottenere, entro alcuni mesi, l’ammissione del Cam alla procedura concordataria. Nel frattempo si continuerà a tappare falle qua e là. E non solo nella rete idrica.
Per illustrare meglio la relazione tecnico contabile che ha portato a questa decisione, la presidente del Cam Morgante terrà, domani alle 12, presso la sala consiliare del Comune di Avezzano, una conferenza stampa in compagnia del Sindaco di Avezzano.
Nella nota diffusa alla stampa, la dirigenza del Consorzio afferma che «La nuova gestione ha fortemente voluto e portato avanti nell’ambito delle rispettive competenze del C.D.G. e del C.D.S. una due diligence, ovvero una straordinaria attività di verifica ed indagine finalizzata alla raccolta e alla completa interpretazione contabile di tutti i flussi informativi necessari a valutare le attività del Cam Spa degli ultimi 8/9 anni. Dalla stessa è emersa – prosegue la nota -la necessità di una profonda rettifica dei conti dell’azienda per circa 13 milioni di euro».
Riguardo alla decisione adottata per l’attivazione della procedura di concordato preventivo, la Presidente del Consiglio di Gestione Manuela Morgante, il consigliere Armando Floris ed i componenti del Consiglio di Sorveglianza Alessandro Pierleoni, Felicia Mazzocchi e Antonio Mostacci hanno detto: «Si tratta di una procedura per la quale occorrerà l’approvazione dei creditori e l’omologazione del Tribunale e che potrebbe garantire una continuità dell’attività di gestione con una reazione immediata per governare la crisi, tutelando il servizio e salvaguardando i livelli occupazionali. A tale ultimo riguardo – affermano – , può essere opportuno ricordare che diversi dipendenti del Cam sono ormai prossimi alla pensione: si può quindi pensare ad un significativo alleggerimento dei costi del personale senza operare tagli drammatici in un processo che vogliamo portare avanti velocemente ed in condivisione con i sindacati».
Insomma, dopo anni di “al lupo! al lupo!”, Cappuccetto Rosso è stato mangiato ma i lupo è rimasto sul posto. Ora sarà necessario fare tutte le indagini e gli accertamenti del caso sulla questione Cam. Milioni di debiti in pochi anni, vicende poco chiare, e ora anche spese pazze e presunti bilanci falsi. Lì ci sono i soldi dei cittadini e la magistratura ha l’obbligo legale e anche morale di fare chiarezza e di dire agli stessi cittadini marsicani chi, cosa, quando e quanto è stato spesso utilizzando nel modo peggiore possibile il denaro degli utenti/contribuenti.
Altro che conferenze stampa per mettere inutili ed inqualificabili bandierine.