AVEZZANO – Una strada più rapida e diretta per gestire i casi di affidamento di minori, è questo l’oggetto di un protocollo che è stato firmato fra Comune, Asl, Cm Montagna Marsicana e Tribunale di Avezzano. Si tratta, in sostanza, della definizione della modalità di presa in carico e di intervento nelle procedure riguardanti l’affidamento di figli minori di competenza del tribunale ordinario.
Per il tribunale erano presenti il presidente Eugenio Forgillo con la giudice tutelare Giulia Sorrentino e la collaborazione del Direttore amministrativo Concetta Raimondo, per il Comune, oltre al sindaco De Angelis, la consigliera Chiara Colucci e la dirigente del settore Sociale, Maria Laura Ottavi. Il servizio sociale della Comunità montana era presente con il responsabile Gianluca De Angelis e per la Asl, il Direttore sanitario Maria Teresa Colizza unitamente alla responsabile dell’area Marsica, Rossella De Santis.
«Il decreto legislativo 154 del 28 dicembre del 2013 – spiegano dai Servizi sociali del Comune – , ha trasferito in capo al Tribunale ordinario le competenze in precedenza assegnate al Tribunale per i minorenni in materia di affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio, con la conseguenza che il tribunale ordinario giudica in tutte le ipotesi in cui si tratta di determinare le modalità di affidamento di figli minori a seguito della crisi della coppia genitoriale. In ambito di tali procedimenti, il tribunale può ravvisare la necessità di avvalersi di servizi socio-sanitari per una valutazione professionale sulla capacità genitoriale, sull’idoneità abitativa della casa familiare e su altri aspetti utili ad individuare le concrete modalità di affidamento che siano maggiormente conformi all’interesse del minore e per questo è opportuno che la distribuzione degli incarichi tra i servizi astrattamente coinvolti, avvenga nel rispetto delle specifiche competenze. Il protocollo firmato ieri – conclude la nota del Palazzo municipale – sancisce che sarà il Punto di Accesso della Asl a prendere in carico le richieste di intervento provenienti dal Tribunale, formulando una valutazione iniziale sul caso e sul servizio più adeguato a rispondere alle esigenze dei bambini e di volta in volta, a trasferire i casi al Servizio più idoneo».