TAGLIACOZZO – Cinquantacinquenne romeno arrestato dai Carabinieri con l’accusa di aver ucciso la sua collaboratrice domestica. Omicidio per gelosia. Insomma, femminicidio da manuale.
Nel corso delle prime ore della mattinata, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano, i Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per omicidio volontario, emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano nei confronti di Andrei Feru, cinquantaduenne, di nazionalità rumena, domiciliato in Carsoli da diversi anni.
Il provvedimento scaturisce da approfonditi ed accurati accertamenti espletati a seguito del decesso di Catalin Iuliana Bucataru, 38 anni, rumena, avvenuto in data 7 novembre 2017 presso l’ospedale di L’Aquila. La donna era stata ricovera il precedente 5 novembre a seguito delle lesioni subite all’interno dell’abitazione di un uomo dimorante in Colli di Montebove, frazione di Carsoli, presso il quale svolgeva l’attività di collaboratrice domestica da circa 5 anni.
L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri della Stazione di Carsoli, è stata avviata d’iniziativa nella considerazione che vi erano forti dubbi circa la possibilità che la donna fosse deceduta a seguito di un incidente domestico. L’acume investigativo unitamente alle indagini tecniche e tradizionali svolte dai militari della Stazione, nonché il decisivo e tempestivo intervento sul luogo del delitto da parte dei Carabinieri del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Roma, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, tratto in arresto alle prime ore dell’alba, ritenuto autore dell’omicidio avvenuto all’interno dell’abitazione del datore di lavoro della donna, al culmine di un litigio, scaturito verosimilmente dalla gelosia per lo stretto rapporto di amicizia intrattenuto dalla vittima con un altro uomo di origini macedoni.
Il senso del possesso, della proprietà della donna, alla base di questo ennesimo caso di violenza estrema e letale per una giovane donna. Un nuovo promemoria per far comprendere che educare ad amare ed a rispettare è forse la strada maestra da intraprendere in questi ostri tempi.